Più di un'impresa su tre è vittima di frodi e attacchi informatici. È quanto emerge dai risultati dell'indagine 2025 "Dalla strada alla rete - La sicurezza del territorio e nei sistemi informatici delle Pmi nell'era dell'intelligenza artificiale" realizzata da Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza.
Il caso più frequente (36%) è il furto di credenziali, dati o denaro per link email o sms cliccati per errore. Il 22% degli imprenditori denuncia il blocco del sistema con richiesta di riscatto, il 19% un'intrusione con furto di credenziali, il 12% ha indicato di essere stato vittima di phishing. Secondo il 71% delle 404 imprese di diversi che hanno risposto all'indagine, il principale pericolo per la sicurezza del proprio sistema informatico è da individuare nella possibilità dell'errore umano (ad esempio l'apertura di email o link non verificati, l'invio di mail a indirizzi multipli in chiaro, password deboli o condivise con terzi, uso di reti wifi pubbliche non protette). Altri pericoli indicati sono gli attacchi informatici mirati al furto di credenziali e/o dati aziendali o di terzi (41%), la connessione a sistemi e contatti esterni scarsamente verificabili (27%), l'inadeguatezza del sistema di protezione ai nuovi attacchi informatici (26%). Per gli imprenditori si può ridurre il rischio soprattutto con l'attivazione di programmi di protezione antivirus e firewall sempre aggiornati (62%) con frequenti backup (55%) e cambi di password (45%). In merito al tema dell'intelligenza artificiale, 28% delle imprese la usa nella gestione aziendale: la percentuale maggiore nei servizi (27%), seguita dal dettaglio non alimentare (14%) e dagli agenti e rappresentanti (13%). Il 57,5% delle imprese che utilizza l'IA lo fa per l'efficientamento dei processi aziendali, il 42,5% per la gestione dell'area commerciale, il 30,1% per la gestione dei clienti.
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