Non solo fornai e cuochi, ma
scrittori, scienziati e artigiani: c'è un popolo trasversale fra
i firmatari del Manifesto futurista del pane lanciato da Grani
futuri, il movimento dedicato al pane buono da mangiare e buono
per la salute che il 15-16 giugno festeggia la terza edizione a
San Marco in Lamis e Rignano Garganico. Ecco Pino Aprile
(scrittore), Angelo Vescovi (scienziato e farmacologo), Teo
Musso (padre della birra artigianale italiana), Corrado Assenza
(pasticciere siciliano celebrato da Netflix), Gabriele Bonci
(fornaio romano con i tatuaggi icona sul pane 'contemporaneo').
Il Manifesto del Pane è scandito in undici punti, tanti
quanti il Manifesto di Marinetti e non è solo il vademecum per
l'impasto perfetto, è l'insieme delle buone pratiche per una
rivoluzione culturale a partire dal più simbolico degli
alimenti.
Vescovi, primo medico a dirigere un trapianto di cellule
staminali in un malato di Sla, parla di cosa accade ai piccoli
pazienti dei reparti pediatrici quando mettono le mani in pasta:
"I bambini che fanno il pane sono così felici che li vedi
immersi in una forma di ipnosi, la gioia di tenere le mani in
quell'impasto è una sorta di terapia emotiva che - come dire? -
li predispone ad accogliere meglio e più efficacemente le
terapie classiche". Aprile, autore del best seller Terroni,
spiega: "Nel poema su Gilgamesh, Enkidu, acquisisce natura umana
facendo l'amore con una donna e mangiando 'pane, il cibo degli
uomini'. Vuol dire che con un buon pane abbiamo ancora speranza
di passare dallo stadio animale a quello umano".
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