BRUXELLES - Nell'Eurozona il deficit è sceso al 3,1% del Pil nel 2024 (dal 3,5% 2023), e nell'Ue al 3,2% (dal 3,5% 2023). Il debito pubblico è leggermente aumentato nell'Eurozona all'87,4% (dall'87,3%) e all'81% nell'Ue (dall'80,8%). Lo rileva Eurostat. I disavanzi più alti sono stati registrati in Romania (-9,3%), Polonia (-6,6%) e Francia (-5,8%). Tra i 27 Stati europei il deficit del 3,4% dell'Italia è al decimo posto. Quanto al rapporto debito/Pil, l'Italia resta seconda (135,3%) alle spalle della Grecia (153,6%). Seguono Francia (113%), Belgio (104,7%) e Spagna (101,8%). Eurostat comunica di non aver apportato modifiche ai dati comunicati dagli Stati.
I dati annuali del deficit pubblico e del debito pubblico rispetto al Pil sono rilevanti ai fini della sorveglianza dei conti prevista dai trattati dell'Ue, con l'impegno a mantenere il primo entro il 3% del Pil e il secondo entro il 60% del Pil. Per il Patto di stabilità ha una rilevanza anche la soglia del 90% del debito pubblico, superata la quale si chiede un rientro più importante. Rispetto al disavanzo, dopo i picchi di Romania (-9,3%), Polonia (-6,6%) e Francia (-5,8%), figurano Slovacchia (5,3%), Ungheria (4,9%), Austria (4,7%) Belgio (4,5%), Finlandia (4,4%), Malta (3,7%), Italia (3,4%), Spagna (3,2%).
Attualmente l'Ue ha una procedura per disavanzo eccessivo (sui dati 2023) su otto Paesi (Italia, Ungheria, Romania, Francia, polonia, Malta, Slovacchia e Belgio), con l'Austria sotto esame. Secondo la fotografia Eurostat del 2024 hanno un'indebitamento pubblico entro la soglia del 3% Bulgaria (3% esatto), Repubblica Ceca (2,2%), Germania (2,8%), Estonia (1,5%). Croazia (2,4%), Lettonia (1,8%), Lituania (1,3%), Paesi Bassi (0,9%), Slovenia (0,9%) e Svezia (1,5%).
Sono in avanzo Danimarca (4,5%), Irlanda e Cipro (4,3%), Grecia (1,3%), Lussemburgo (1%) e Portogallo (0,7%). Quanto al debito pubblico, secondo l'ufficio statistico dell'Ue si trovano sopra la soglia del 60% il Belgio che ha un debito al 104,7% del Pil, Germania 62,5%, Spagna 101,8%, Francia 113%, Italia 135,3%, Cipro 65%, Ungheria 73,5%, Malta 47,4%, Paesi Bassi 43,2%, Austria 81,8%, Portogallo 94,9%, Slovenia 67% e Finlandia 82,1%. Sono al di sotto della soglia rilevante per le regole Ue: Bulgaria al 24,1%, Cechia al 43,6%, Danimarca al 31,1%, Estonia 23,6%, Irlanda 40,9%, Croazia 57,6%, Lettonia 43,9%, Lituania 38,2%, Lussemburgo 26,3%, Polonia 55,3%, Romania 54,8%, Slovacchia 59,3%, e Svezia 33,5%.
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