Etrusco Benci, nome di battaglia
Saliera, aveva 37 anni quando venne catturato dai nazisti,
insieme ad altri duecento partigiani belgi e di altre
nazionalità, torturato e poi fucilato il 12 giugno 1943. Giovane
militante repubblicano, tipografo di Grosseto, durante il
fascismo Benci espatriò clandestinamente in Francia dove aderì
al Partito comunista, quindi nel 1936 combattè in Spagna contro
i franchisti arruolandosi nelle Brigate internazionali, colonna
Lenin. All'inizio della seconda guerra mondiale, tornò in
Francia dove venne arrestato. Dopo esser evaso, partecipò alla
lotta partigiana con i resistenti francesi. Passò poi in Belgio,
dove continuò la guerriglia contro i tedeschi. che lo
catturarono e uccisero nel 1943.
Oggi è sepolto nello stesso luogo dov'è stato trucidato,
l'enclos des fusillés, il cimitero di Bruxelles dedicato ai
caduti della Resistenza della prima e della seconda guerra
mondiale. Ed è qui, presso la sua lapide, che l'Anpi, le massime
autorità diplomatiche italiane, gli eurodeputati Lucia
Annunziata e il belga Rudi Kennes, hanno celebrato la festa
della Liberazione.
"Per ben due volte - ha sottolinea Roberto Galtieri,
Presidente emerito dell'Anpi di Bruxelles - i Belgi hanno
risposto all'occupazione tedesca della prima e seconda guerra
mondiale con accanita Resistenza. Nella seconda occupazione
anche antifascisti italiani si sono uniti alla lotta di
Liberazione, a centinaia. Uno di questi, Etrusco Benci, giace
qui, fucilato dopo essere stato arrestato nel corso di un'azione
partigiana e a lungo torturato dalle canaglie nazifasciste".
"Questo - ha esordito Lucia Annunziata (Pd) - è il mio
primo 25 aprile come eurodeputata qui in Belgio e vorrei
sottolineare che lo spirito italiano, l'attaccamento alla
libertà e alla democrazia, è sempre stato europeo. Oggi
celebriamo la lotta al nazifascismo, ma è necessario battersi
anche contro il ritorno delle logiche neocolonialiste e
razziste, contro il riproporsi del suprematismo bianco,
dell'idea che una razza sia superiore a un'altra".
Federica Favi, Ambasciatore d'Italia presso il Regno del
Belgio, ha ricordato come il 25 aprile sia "l'occasione per
riflettere sulla capacità dell'Italia di risorgere dopo la
tragedia della guerra, in nome della libertà. Donne, uomini,
civili e militari, furono artefici del nostro passaggio decisivo
alla democrazia: oggi è il giorno in cui li dobbiamo ricordare
ed esprimere la nostra gratitudine al contributo fornito dalla
Resistenza. Il 25 aprile - ha concluso - non può che essere una
festa unificante, che ricorda le origini della nostra libertà
dal nazifascismo e la nostra volontà di rimanere agganciati ai
valori e alle libertà costituzionali".
Secondo l'Ambasciatore Vincenzo Celeste, Rappresentante
Permanente d'Italia presso l'UE, "a ottanta anni di distanza il
25 aprile è una ricorrenza fondamentale per rendere omaggio alla
lotta per la libertà e la democrazia. Lotta che ha lacerato il
nostro paese, e che ora è un elemento unificante in cui ci
riconosciamo tutti , in Italia come in Europa. Si tratta di
valori che devono servire di esempio ai giovani. Quando saranno
scomparsi tutti i protagonisti della Resistenza è necessario
sentire la responsabilità di trasmettere i valori fondanti della
nostra Italia, ma anche dell'Europa".
Francesco Varriale, Console Generale d'Italia a Bruxelles,
ha voluto infine ringraziare esplicitamente l'Anpi "per
continuare a ricordare il coraggio di chi ha lottato per la
libertà, opponendosi all'oppressione e al totalitarismo. Il
sacrificio, anche in Belgio, dei partigiani italiani, così come
di tanti altri Paesi europei, richiama i valori fondanti della
Repubblica italiana e di un'Europa unita, pacifica e solidale".
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