BRUXELLES - "In corsa da Novi Sad a Bruxelles per democrazia, dignità e futuro". La protesta degli studenti in Serbia arriva nel cuore del quartiere europeo. Otto Stati, 17 città, 1.950 chilometri in 18 giorni: sono i numeri di Track to Brussels, la maratona organizzata dal movimento studentesco in Serbia, in piazza da mesi per protestare contro la corruzione della classe dirigente serba.
La scintilla da cui sono partite le manifestazioni è stato il crollo di una tettoia alla stazione di Novi Sad che ha provocato la morte di sedici persone. Proprio da Novi Sad è partita la maratona a staffetta di 21 studenti arrivata oggi a destinazione a Bruxelles. La maratona è terminata con una cerimonia simbolica in cui sono stati accolti e premiati i maratoneti provenienti da diverse città della Serbia, insieme ad altri studenti arrivati Paesi Bassi e Germania che hanno aderito all'iniziativa in solidarietà con gli studenti serbi. In programma nei prossimi giorni, incontri con i rappresentanti della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Consiglio Ue e del Comitato europeo delle regioni.
Confermati tra gli altri gli incontri con eurodeputati membri della Commissione Esteri, della sottocommissione Diritti umani e della delegazione Ue-Serbia, oltre che con la presidente del Comitato europeo delle regioni Kata Tutto e i commissari Ue all'Allargamento Marta Kos e alla Cultura Glenn Micaleff.
Interpellati dall'ANSA, gli organizzatori smentiscono di non essere disposti a incontrare la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, per il suo sostegno al presidente serbo. "Il suo sostegno a Vucic significa che è favorevole a Putin? È appena stato a Mosca", dicono. "È una domanda che si pongono anche gli studenti" spiegano gli organizzatori, sottolineando tuttavia che "gli studenti sono aperti ad ascoltarla".
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