"Il comparto ceramico è tra i
più energivori d'Europa e non dispone, al momento, di
alternative praticabili al gas naturale. Eppure, la Commissione
lo ha escluso dalle compensazioni per i costi indiretti legati
all'Ets, a differenza di altri settori come siderurgia, carta e
alluminio. Con oltre l'82% del fatturato destinato all'export,
l'industria ceramica è esposta alla concorrenza di Paesi
extra-Ue con normative ambientali meno stringenti. Una
concorrenza sleale aggravata dal fatto che il sistema Ets
assegna quote gratuite basandosi su un benchmark unico che copre
solo parzialmente il ciclo produttivo, penalizzando le aziende
più virtuose e integrate". Lo dichiara l'eurodeputato della Lega
Roberto Vannacci che ha presentato un'interrogazione scritta
alla Commissione europea per denunciare le distorsioni che
penalizzano il settore ceramico italiano ed europeo nell'ambito
del sistema Ets (Emission Trading System).
"Particolarmente critica è l'esclusione del riconoscimento
dell'energia autoprodotta tramite cogenerazione, una tecnologia
efficiente e con minori emissioni. Vannacci chiede quindi alla
Commissione se intenda rivedere i criteri di assegnazione delle
quote gratuite per includere l'intero ciclo produttivo e se
correggerà l'esclusione del settore ceramico dalle compensazioni
previste per i costi indiretti, applicando i criteri
quantitativi già stabiliti dalla normativa. L'Italia rappresenta
da sempre l'eccellenza mondiale del settore ceramico e difendere
tale specifico distretto significa tutelare posti di lavoro,
competitività industriale, sostenibilità tecnologica ma anche
prestigio, know how, arte, primazia internazionale e bellezza.
L'Europa faccia l'Europa e non permetta di perdere un'eccellenza
produttiva italiana a causa di regole sbilanciate", conclude
Vannacci.
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