"La famiglia Poggi è rimasta ancora
una volta basita per quanto sta accadendo. Il nostro ordinamento
attribuisce alle Procure un amplissimo potere in fase di
indagini ma non per questo gli inquirenti possono collocarsi al
di sopra della giurisdizione ignorando quanto accertato in un
giusto processo, valorizzando - a distanza di quasi 20 anni -
delle ipotesi stravaganti e creando in tal modo i presupposti
per una loro immediata diffusione sugli organi di stampa". Lo
afferma l'avvocato Francesco Compagna, legale della famiglia di
Chiara Poggi.
"ll rispetto per le persone coinvolte in una così tragica
vicenda, e ora nuovamente esposte a sofferenze indicibili,
richiederebbe a nostro avviso un maggior rigore nella
valutazione dei dati probatori e nella tutela della riservatezza
degli eventuali accertamenti ritenuti opportuni", aggiunge il
penalista.
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