Un tour nelle foreste
vetuste che proteggono fiori rari e delicati, nel cuore del
Parco nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise: è quello vissuto,
grazie alla collaborazione con l'Ente Parco, da venti tra le
maggiori profumerie artistiche italiane che si sono incontrate a
Pescasseroli per conoscere le piante da cui nascono le essenze
naturali di 'PARCO1923'. Una due giorni organizzata da Paride
Vitale e Ugo Morosi, fondatori del brand di profumi nato proprio
per portare oltre i confini dell'area protetta odori e colori
dei luoghi. L'apice dell'esperienza olfattiva è stato per gli
ospiti durante una lunga passeggiata alle pendici di Coppo del
Principe, foresta vetusta patrimonio dell'Unesco. La
responsabile dell'area scientifica del Parco Cinzia Sulli ha
descritto caratteristiche e storia della flora del Parco. Luca
Maffei, 'naso' creatore dell'essenza di PARCO1923, ha coinvolto
la platea nella ricreazione estemporanea del profumo attraverso
estratti delle varie piante.
La caratteristica di PARCO1923 è data dalla piramide
olfattiva unica costituita da un mix di piante che crescono per
la maggior parte nel territorio del Parco nazionale d'Abruzzo,
Lazio e Molise (Pnalm). Il cuore del profumo è composto dal
'Maggiociondolo', letale per gli uomini e benefico per gli
animali, dall'essenza delle Bacche di Ginepro, addolcita dal
Caprifoglio che si sposa con l'intensità della Ginestra Odorosa;
ci sono poi gli effetti benefici dell'Angelica Selvatica, il
Giaggiolo e il Muschio. Il fondo è di Faggio, albero
rappresentativo del parco e della sua tradizione, che popola il
60% dei boschi del territorio. Le piante che compongono
PARCO1923 sono state scelte in collaborazione con il Parco.
Nel 1922, su iniziativa privata di illuminati guidati
dall'onorevole Erminio Sipari e dalla Federazione Pro Montibus
et Silvis, fu avviata la gestione del nucleo iniziale,
affittando i primi 500 ettari della Costa Camosciara;
l'istituzione vera e propria ebbe luogo nel 1923. Oggi il Parco
è uno dei più antichi d'Italia, noto a livello internazionale
per il suo ruolo nella conservazione di alcune specie
faunistiche.
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