Sono pronte le Pigotte 'made in
carcere', realizzate dalle detenute
della Casa Circondariale Lorusso e Cutugno di Torino. Le bambole
di pezza dell'Unicef sono state ritirate dal presidente
provinciale Antonio Sgroi. Per realizzarle le detenute hanno
seguito un corso di formazione sul significato della Pigotta
collegata alla missione dell'Unicef e sule tecniche per il loro
confezionamento creativo. L'iniziativa di alto valore sociale ha
riscosso successo - spiega l'Unicef - ed è una importante
attività di socializzazione che consente alle ospiti della
struttura di lavorare in gruppo e contribuire, grazie al proprio
impegno, a salvare la vita di tantissimi bambini lontani.
Il Laboratorio Arione, promosso nell'ambito del progetto
'Lavoro, Emancipazione e Inclusione' (Lei), è formato da gran
parte delle ospiti della sezione femminile della Casa
Circondariale, seguite dalle operatrici Jessica Filardo e
Damaris Paolone e Emanuela Torrini di EssereUmani onlus di
Torino e per l'Unicef da Annamaria Pansera, referente dei
laboratori Pigotte dell'Unicef. "La nostra presenza - spiega
Sgroi - ha portato una ventata di ottimismo, consentendo alle
ospiti di impegnarsi, diventando protagoniste nelle campagne
umanitarie dell'Unicef, tese alla difesa dei diritti
dell'infanzia e all'accoglienza dei bambini migranti". Le
Pigotte possono essere adottate presso la sede dell'Unicef in
corso Orbassano 215, dove è possibile acquistare anche prodotti
ecosolidali, e presso le postazioni Unicef che saranno allestite
in piazza San Carlo e alla Gran Madre il 17 e il 18 dicembre.
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