Sostenere la mensa di Casa Accoglienza che ogni giorno serve fino a 300 pasti, aiutare i progetti di cura che mettono al centro la persona, quelli per l'educazione dei più giovani e dei più fragili, o per gli anziani, che qui trovano un luogo di vita, assistenza e sostegno. Sono solo alcune delle attività che si realizzano grazie alle donazioni che ogni anno e quotidianamente vengono fatte per una delle realtà di assistenza più radicata nel cuore di Torino, la Piccola Casa della Divina Provvidenza - Cottolengo, che ha fatto nascere la nuova Fondazione Cottolengo Solidale Ets, Ente Filantropico del Terzo Settore.
Nato dall'esperienza consolidata di Fondazione Cottolengo Onlus, poggia le sue radici proprio nell'opera di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, iniziata nel 1827 con l'inizio della Piccola Casa della Divina Provvidenza a Torino, in risposta alla povertà e alle malattie che affliggevano la società dell'epoca, accogliendo i più bisognosi, senza alcuna distinzione. Una missione che oggi la Fondazione Cottolengo Solidale Ets continua a volere, dando sostegno concreto a malati, disabili e persone indigenti attraverso una vasta gamma di servizi sanitari, educativi e sociali, in Italia e non solo. "Tutto questo è possibile - sottolinea padre Carmine Arice, padre generale della Piccola Casa - grazie a coloro che credono in quello che facciamo e che ci sostengono attraverso la Fondazione Cottolengo Solidale".
Una Fondazione che si distingue "per il suo approccio integrale al benessere umano, con un focus sul miglioramento delle condizioni di vita delle persone più vulnerabili". E lo fa con un sistema che va dalle cure mediche all'educazione, promuovendo anche progetti innovativi di inclusione sociale e, valorizzando l'eredità del suo fondatore, sostenendo lo sviluppo umano e la dignità delle persone in difficoltà. "L'attività della Fondazione è orientata a gestire in modo efficiente e trasparente le risorse materiali e finanziarie, assicurando che i fondi vengano utilizzati esclusivamente per perseguire gli scopi istituzionali. È desiderio della Fondazione costruire relazioni di reciprocità tra operatori e beneficiari con l'obiettivo finale di promuovere un'umanità più giusta e inclusiva, fondata sull'amore e sul rispetto per la vita".
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