Inizio d'anno in salita per il
sistema imprese della Sardegna. Secondo l'analisi dell'ufficio
studi della Camera di commercio di Sassari nel primo trimestre
del 2025 la Sardegna registra un tasso di crescita negativo pari
a -0,18%, leggermente inferiore alla media nazionale italiana
che si attesta a -0,05%.
Un dato in controtendenza con l'andamento degli anni
precedenti: la Sardegna nei primi trimestri del 2021, 2022 e
2023 aveva mostrato tassi di crescita positivi. A partire dal
primo trimestre del 2024 è stato osservato un peggioramento del
saldo tra aperture e chiusure di attività economiche, che si
conferma anche nei primi tre mesi del 2025.
Nel confronto nazionale emergono differenze rilevanti tra
regioni: Trentino Alto Adige (+0,30%) e Lazio (+0,28%)
registrano performance positive, mentre Abruzzo (-0,43%) e
Basilicata (-0,54%) mostrano risultati fortemente negativi.
Nel primo trimestre 2025 la Sardegna ha contabilizzato 2.367
nuove iscrizioni di imprese a fronte di 2.672 cessazioni non
d'ufficio, evidenziando un saldo negativo netto di 305 imprese.
Dal punto di vista settoriale, nel confronto con il primo
trimestre del 2024, le maggiori difficoltà si osservano nel
commercio all'ingrosso e al dettaglio (-2,9%), nell'agricoltura,
silvicoltura e pesca (-2,3%), nel settore manifatturiero (-2,4%)
e nelle costruzioni, che registrano una perdita significativa di
200 imprese.
Alcuni settori mostrano segnali di ripresa e crescita, come
le attività immobiliari (+7,3%), le attività professionali,
scientifiche e tecniche (+3,2%), il comparto dell'istruzione
(+3,6%), la sanità e l'assistenza sociale (+2,4%) e altre
attività di servizi (+1,9%).
In un quadro regionale complessivamente difficile, il Nord
Sardegna presenta una performance relativamente migliore, con
una crescita trimestrale positiva dello 0,22%, posizionandosi
all'ottavo posto nella classifica nazionale.
Questo risultato è guidato dal comparto
turistico-alberghiero, con le attività di alloggio che crescono,
dal primo trimestre 2024 allo stesso periodo del 2025, del 13%.
A sostenere la dinamica positiva sono anche il settore
immobiliare (+6,3%) e specifiche attività di servizi alle
persone (+3,5%).
Le note negative riguardano il commercio al dettaglio
(-3,5%), il comparto agricolo (-1,4%) e quello della
ristorazione (-1,8%).
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