Un imprenditore sottoposto
all'obbligo di dimora, altri dieci denunciati, sequestri per
circa un milione di euro: è l'esito dell'operazione Cash Flow,
un'indagine della guardia di finanza di Torino su una ramificata
frode fiscale, che ha visto al centro un'azienda edile
piemontese sospettata di avere fatturato lavori mai eseguiti. Le
Fiamme gialle stimano che le somme occultate al fisco ammontino
nel complesso a circa 5 milioni. Nel corso degli accertamenti è
emerso che un uomo, già conosciuto dalle forze dell'ordine per
reati di omicidio, associazione per delinquere e ricettazione,
aveva ricevuto dalla ditta circa 400mila euro da reinvestire in
attività economiche.
L'impresa edile, secondo la ricostruzione delle Fiamme
gialle, avrebbe evaso in quattro anni circa 2,8 milioni di euro
fra Iva e imposte dirette; inoltre avrebbe ottenuto in maniera
illecita un finanziamento pubblico di 25mila euro garantito dal
Fondo di garanzia per le pmi. Sono risultati accrediti per 4,4
milioni con il successivo prelievo immediato di contanti
dell'intera somma: per gli investigatori è stato un espediente
per giustificare prestazioni mai rese. Nel corso degli anni la
ditta aveva eseguito soltanto piccoli interventi in alcuni
condomini. Le operazioni di importo ingente fatturate a nove
società erano fittizie e avevano come unico obiettivo permettere
agli interlocutori di evadere imposte per un milione.
La procura di Torino ha chiesto al tribunale la liquidazione
giudiziaria dell'impresa edile.
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