La Via Mater Dei collega Bologna
ai più importati santuari mariani dell'Appennino bolognese ed è
stata scelta dalla Diocesi come cammino giubilare della
speranza, ossia percorrere le sue tappe e visitare i santuari,
permette di ottenere l'indulgenza, come il passaggio dalle Porte
Sante di Roma. Aperto nel periodo della pandemia, è un percorso
trekking di circa 157 chilometri che si sviluppa in sette tappe
su crinali di montagna e che collega la città di Bologna a nove
comuni dell'Appennino, tra cui alcune delle zone più colpite da
frane e alluvioni, come la Val di Zena e Monterenzio.
"È un cammino nato alcuni anni fa su proposta di alcuni
sindaci del territorio per valorizzare l'Appennino, per
riscoprire il turismo lento, per riattraversare alcuni santuari
prestigiosi del nostro Appennino. Sono 10 a partire dal
santuario di Santa Maria della Vita fino al santuario di
Montovolo, il più antico santuario Mariano dell'Emilia-Romagna",
spiega don Massimo Vacchetti, direttore dell'Ufficio per la
Pastorale dello sport, turismo e tempo libero della Diocesi di
Bologna, che punta sulla bellezza del "camminare insieme. È
un'espressione che mi piace ripetere perché è un'espressione
cara a Papa Francesco - dice - : in questi giorni così intensi
e commoventi, il Papa che ha chiesto alla Chiesa di camminare in
maniera sinodale, insieme" e la via Mater Dei "è un segno della
presenza di Maria nel nostro territorio per dare speranza al
cammino degli uomini".
"Il mio sogno, sin dall'inizio 8 anni fa, era di percorrere
tutti i santuari della montagna bolognese fino all'ultimo
santuario, quello più in alto di tutti, che è la Madonna
dell'Acero. Quindi ci sono altri 10 santuari che potremmo
mettere lungo il percorso", conclude Andrea Babbi, presidente di
Petroniana Viaggi e rappresentante dell'associazione Mater Dei.
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