La Dda di Milano, coi pm Paolo
Storari e Sara Ombra, già titolari della maxi inchiesta con più
filoni sulle curve di San Siro, ha aperto un fascicolo con le
ipotesi di tentato omicidio e detenzione illegale di armi
sull'agguato a colpi di pistola, avvenuto ieri in via Imbriani,
periferia nord del capoluogo lombardo, ai danni di Luca
Guerrini, ultrà milanista legato a Luca Lucci, il capo della
curva Sud in carcere dal 30 settembre scorso, dopo il maxi blitz
di Polizia e Gdf sui leader delle curve del Meazza e sui loro
sodali.
Come emerso dalle prime indagini della Squadra mobile della
Polizia e dei pm, due persone su uno scooter hanno esploso tre
colpi contro l'auto di Guerrini, 27 anni e anche titolare di un
negozio di tatuaggi e barberia di una catena, la Barber Italian
Ink, gestita dallo stesso Lucci. Guerrini è riuscito a scappare
dall'auto senza rimanere ferito.
Oggi, intanto, nell'aula bunker di piazza Filangieri, nel
processo abbreviato con più tranche sul caso curve, sarà
ascoltato ancora in aula, a porte chiuse, Lucci, che ha già
risposto alle domande dei difensori in due precedenti udienze.
Lucci è accusato, tra le altre cose, anche del tentato omicidio
del 2019 dell'ultrà milanista Enzo Anghinelli, come presunto
mandante.
Mentre al Palazzo di Giustizia di Milano è in corso
l'interrogatorio di Mauro Russo, ex esponente della Nord, ex
socio di Paolo Maldini e Bobo Vieri (estranei all'inchiesta) e
soprattutto presunto intermediario nell'estorsione sul business
dei parcheggi attorno allo stadio. E' ai domiciliari, difeso
dall'avvocato Danilo Buongiorno e arrestato con altre sei
persone nei giorni scorsi in un altro filone delle indagini
della Procura diretta da Marcello Viola.
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