Nell'ambito delle indagini sulla
presunta violenza sessuale da parte di un calciatore
professionista ai danni di una giovane udinese, i carabinieri
hanno individuato e denunciato anche le due persone che erano
assieme all'atleta, domenica notte, quando l'episodio si sarebbe
verificato.
Il fascicolo d'indagine, affidato al sostituto procuratore
Marco Panzeri, è stato aperto dopo la denuncia-querela
presentata dalla giovane, che ha fornito un racconto piuttosto
circostanziato, premettendo che quella notte era in stato di
alterazione alcolica.
Il gruppo di persone ha trascorso la serata in un locale di
Campoformido, alla prima periferia del capoluogo friulano, prima
di raggiungere un appartamento nella disponibilità del
calciatore, dove sarebbe avvenuta la violenza, sebbene la
vittima si fosse, a suo dire, chiaramente opposta. Non sono
state rese note le generalità del giocatore, ovviamente, ma
secondo quanto si apprende, si tratterebbe di un professionista,
tesserato, probabilmente di nazionalità francese.
La giovane, una volta uscita dall'abitazione, sarebbe andata
direttamente all'ospedale di Udine, denunciando l'accaduto ai
medici che l'avevano presa in cura. I sanitari hanno, come da
prassi, contattato i carabinieri, che hanno avviato
immediatamente le indagini e raccolto la testimonianza della
vittima.
All'identità delle altre persone presenti si sarebbe arrivati
anche grazie alla collaborazione del calciatore. I tre indagati
avrebbero fornito una versione diametralmente opposta
dell'accaduto.
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