''Mi dispiace che non ci sia stato
un impegno maggiore finora dei registi italiani per difendere il
cinema europeo, in un momento nel quale è a rischio. Vorrei che
cineasti come Amelio, Moretti, Martone, venissero a spiegare a
Bruxelles, cosa rappresenti per loro essere autori, come hanno
fatto coleghi di ogni Paese, dai fratelli Dardenne a Volker
Schlondorff''. Lo ha detto Bertrand Tavenier, oggi a Lecce dove
stasera riceverà l'Ulivo d'oro alla carriera dal Festival del
Cinema europeo.
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