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Accorsi, ci s'interroga sempre sul mestiere di genitori

Accorsi, ci s'interroga sempre sul mestiere di genitori

De Matteo, regista di Una figlia: certo ho pensato ad Erika

ROMA, 15 aprile 2025, 15:00

di Francesco Gallo

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ACCORSI,  'CI SI INTERROGA SEMPRE SUL MESTIERE DI GENITORI ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

ACCORSI, 'CI SI INTERROGA SEMPRE SUL MESTIERE DI GENITORI ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Andare in galera a sedici anni per omicidio come capita a Sofia (Ginevra Francesconi) non è facile ed è ancora più difficile per Pietro (Stefano Accorsi), padre della ragazza che deve rivedere tutto il suo modo di essere genitore. Questo il drama-thriller familiare proposto da Ivano De Matteo in 'Una figlia', già al Bif&st 2025 e ora in sala dal 24 aprile con 01. Pietro è un agente immobiliare di mezza età con un grande dolore alle spalle, ovvero la recente morte dell'amata moglie. La sua colpa? Quella forse di volersi rifare una nuova vita con Chiara (Thony), ex infermiera della moglie malata. Per lui sarà vera tragedia grazie a una figlia che quasi non riconosce più, diviso com'è tra rabbia e paternità. "Immedesimarsi in queste situazioni è importante - dice Accorsi che ha ben quattro figli, due con Laetitia Casta e altrettanti con Bianca Vitali -, ma dire poi come potremmo reagire lo si scopre solo poi, come capita quando ci si trova di fronte a questioni di vita o di morte. La mia è una famiglia allargata - continua - dove ci sono sempre delle problematiche che bisogna affrontare di volta in volta". Il tema della genitorialità in contesti difficili è, tra l'altro, al centro del dibattito in questo periodo, grazie al clamore suscitato dalla serie Netflix Adolescence. Dice l'attore parlando del film: "Forse oggi i genitori si sentono anche troppo responsabili. Secondo me proteggiamo troppo i nostri figli e non so se questo è un bene. Anche falsificare una firma per non andare a scuola alla fine qualcosa ti insegna. Insomma siamo un po' troppo invadenti: cosa avrebbero dovuto dire i miei che rischiavo la vita tutti i giorni sulle strade piene di nebbia verso Bologna?". Comunque per l'attore: "Bisogna sempre cercare di mettersi nei panni di un altro e quando ci si interroga su cosa significhi essere genitore non credo ci siano risposte, ti puoi solo chiedere: che cosa avrei fatto io?". Sottolinea invece il regista di 'Mia' e 'I nostri ragazzi': "Certo che ho pensato al caso di Erika e Omar, era inevitabile. È stato comunque per me un film-scommessa: tentare di far dimenticare al pubblico che la protagonista commette un reato grave e la sua redenzione sarà difficile. E attenzione - continua De Matteo - questo è un dramma che può accadere a tutti. C'è da inorridire, bastano quattordici anni e un giorno per finire in carcere anche se fai una piccola cazzata come, ad esempio, rubare uno smartphone". Tutti reati sottolinea De Matteo: "Che ormai commettono tutti, ricchi e poveri indistintamente. Per il ricco c'è la fascinazione di andare dall'altra parte, la povertà è il lusso dei ricchi. C'è poi il romanticismo della galera. In certi ambienti è come una medaglia da appuntare al petto". Conclude Stefano Accorsi: "Quella di oggi è una società difficile da analizzare, etichettare e decifrare. Ad esempio i giovani stanno sui social, ma non postano nulla, si scrivono solo messaggi di cui poco sappiamo. Prima per stare insieme ci si doveva vedere, oggi ci si vede da remoto. Non c'è mai stato un gap generazionale come ora. È un momento davvero complesso sul fronte della comunicazione perché il mondo dei social fa la differenza". Liberamente ispirato al romanzo di Ciro Noja 'Qualunque cosa accada' (Astoria Edizioni), nel cast del film girato a Roma e dintorni troviamo anche: Toni Fornari (Stefano), Barbara Chiesa (Anna, l'educatrice), le detenute Beatrice Puccilli (Sharon), Gabriela Govorusic (Drina) e Sasha Mishelle Almeida Canales (Sara), Anita Pititto (coordinatrice comunità minori), Nicolò Bassani (Manuel), Emma Mancinelli (Carolina), Samuel Franzese (poliziotto ispezione), Loredana Di Martino (polizia penitenziaria), Emanuela Fresi (ostetrica), Cecilia Di Giuli (assistente sociale) e Veruska Rossi (giudice).

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