(di Marzia Apice)
Rendere omaggio, ma soprattutto
cercare tracce del Sommo Poeta - nei libri e nella lingua, nelle
arti, nelle riflessioni sociali e politiche - per capire come il
suo pensiero possa avere a che fare con il nostro tempo e in che
modo la sua eredità continui a catturare l'immaginazione
moderna. Torna il 25 marzo il Dantedì, la Giornata nazionale
dedicata a Dante Alighieri istituita nel 2020, nella data
ritenuta dagli studiosi l'inizio del mitico viaggio nella Selva
Oscura.
Le celebrazioni, previste in tutta Italia, non potevano
mancare a Firenze, città natale di Dante, e a Ravenna, dove egli
visse gli ultimi anni della sua vita e dove c'è la sua tomba. Al
Museo Casa di Dante di Firenze l'ingresso sarà ridotto per tutti
(5 euro), mentre l'Accademia della Crusca, nella sua sede alla
Villa medicea di Castello, organizza la lezione dal titolo "Una
dislettura per immagini della Commedia" di Andrea Mazzucchi,
Ordinario di Filologia italiana e dantesca all'Università degli
Studi di Napoli Federico II, a cui seguirà lo spettacolo "Dante
e l'aragosta", tratto da un racconto di Samuel Beckett,
presentato da l'Oranona Teatro, Associazione Polis.
A Ravenna l'offerta culturale spazia dalle letture dantesche
ai percorsi guidati nei luoghi simbolo della città, fino alle
conferenze con esperti e studiosi di fama nazionale. E per gli
studenti è previsto l'ingresso gratuito a Museo e Casa Dante dal
25 al 30 marzo (mentre gli altri visitatori potranno entrare
gratuitamente la giornata di martedì).
Ancora una volta i libri offrono l'opportunità di riflettere
su quale posto Dante possa occupare nei complessi tempi che
stiamo vivendo, tentando non una semplice "attualizzazione" del
pensiero dantesco, quella che spesso fa storcere la bocca ai
puristi, quanto un modo per aprire un varco, proprio lì dove
sembra magari impossibile. Ci ha provato Emiliano Sbaraglia nel
suo "Leggere Dante a Tor Bella Monaca" (edizioni e/o, pp.160, 17
euro), che racconta l'incontro tra Dante e i ragazzi di una
scuola media di uno dei quartieri più difficili di Roma,
basandosi sulla sua esperienza di professore in prima linea.
L'autore prova a uscire dall'Inferno e a seguire il Paradiso,
dando l'opportunità ai suoi ragazzi non solo di scoprire la
bellezza e la potenza dell'immaginazione grazie alla lettura di
Dante Alighieri, della sua biografia, della sua opera, dei versi
immortali della Divina Commedia, ma anche di sorridere: non è
facile, certo, ma in fondo il poeta è un fuoriclasse come Totti,
basta saperlo dimostrare.
La scommessa di divulgazione a un pubblico di non esperti è
condivisa anche da Daniele Fazio, autore de "Le stelle di Dante"
(D'Ettoris Editori, pp.152, 21.90 euro), convinto che il padre
della lingua italiana sia una luce ancora da seguire,
soprattutto nell'era del digitale e dei social: raccogliendo
cinquanta commenti a terzine scelte della Divina Commedia, Fazio
propone la spiegazione del contenuto storico-letterario dei
versi danteschi, per incuriosire ed interessare un pubblico più
vasto affinché il messaggio di Dante superi lo steccato
dell'erudizione.
Ma Dante e il suo capolavoro - con la sua potente narrazione
e i temi universali di giustizia, redenzione e destino umano -
possono rappresentare anche un ponte che unisce culture diverse,
proprio oggi che il dialogo e la comprensione sembrano
irrimediabilmente schiacciati da tensioni geopolitiche e
crescente polarizzazione: nella giornata del Dantedì, la Società
Dante Alighieri ospiterà la presentazione del tour
internazionale de "La Divina Commedia Opera Musical" l'acclamato
kolossal teatrale, diretto da Andrea Ortis e prodotto da Mic
International Company. Dal 25 aprile infatti l'opera teatrale
farà il suo debutto in Cina, toccando 15 grandi città, tra cui
Pechino, Shanghai e Hong Kong, in collaborazione con We Opera
Studio Limited: un'opportunità imperdibile di incontro tra la
tradizione filosofica, letteraria e teatrale cinese con la
cultura italiana, attraverso l'eredità del più illustre dei suoi
rappresentanti.
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