Si è alzato a Perugia il sipario
della 19/a edizione del Festival internazionale del giornalismo,
con la città già in fermento per l'arrivo di ospiti da tutto il
mondo e pronta, per quattro giorni, ad essere il punto di
riferimento globale dell'informazione. "Quella di oggi è stata
una mattinata un po' di rodaggio, con eventi istituzionali - ha
detto Arianna Ciccone che insieme a Chris Potter ha fondato e
dirige il festival -, mentre nel pomeriggio inizieremo con un
grosso evento internazionale, 'Decentralising media support for
the world's majority' in cui ascolteremo voci da tutto il mondo
sulla decentralizzazione dei media, cioè come rendere i media
più liberi e più indipendenti".
"Questo, secondo me - ha osservato - è l'inizio migliore che
il festival poteva avere, perché il grande segnale che noi
dobbiamo dare in questo momento storico è che il giornalismo è
fondamentale per la democrazia. E quindi in un momento in cui la
democrazia è sotto attacco da parte della disinformazione, della
propaganda, che arriva anche dal potere politico e dall'alto, il
giornalismo è una forma di resistenza e ascoltare le voci da
tutto il mondo che ci danno una testimonianza di come si resiste
davanti a questi attacchi alla democrazia è fondamentale".
Un festival il cui pubblico parla sempre più straniero, da
sempre libero e aperto a tutti, con speaker che arrivano da
tutto il mondo: dall'Australia all'Africa, dall'America Latina
al Canada. "Questo è veramente un festival internazionale e chi
arriva qui sa che incontra il mondo" ha sottolineato Arianna
Ciccone dicendosi convinta che "il grande messaggio di questa
edizione sarà resistenza, fiducia e coraggio".
Sono infatti oltre 500 gli speaker che saranno presenti, tra
premi Nobel, premi Oscar, Pulitzer, figure iconiche del nostro
tempo, pluripremiati reporter, pionieri dell'innovazione
mediatica e voci autorevoli del settore, pronti a confrontarsi
in più di 200 panel per ridefinire i confini dell'infosfera e
tracciare un quadro aggiornato della geopolitica
dell'informazione, alla luce dei profondi cambiamenti globali e
delle ultime evoluzioni tecnologiche.
Al centro del programma: le guerre, la crisi del diritto
internazionale, il crollo globale del finanziamento al
giornalismo, la crisi della libertà di stampa, la manipolazione
dell'informazione nell'era dell'intelligenza artificiale, la
pressione degli oligarchi nei media e il declino dell'editoria
indipendente, le inchieste giornalistiche che sfidano il potere,
dai crimini di guerra in Ucraina ai regimi repressivi nel Medio
Oriente, le donne nel giornalismo investigativo e il coraggio di
raccontare storie censurate.
"Per me il filo conduttore di questo Festival è la comunità e
la solidarietà - ha detto Chris Potter -. Ormai sappiamo che i
media stanno vivendo un momento critico in tutto il mondo e non
solo qui in Italia e quindi l'occasione di stare insieme in
questi quattro giorni è più importante che mai".
Ad aprire la prima giornata è stato l'incontro "L'Umbria è
facile: la Regione a portata di mano" una discussione
sull'evoluzione della comunicazione pubblica istituzionale con
focus sulle funzionalità di "Umbria Facile", l'App della Regione
Umbria pensata per agevolare la vita del cittadino. Il progetto,
realizzato grazie ai fondi del Programma di sviluppo rurale per
l'Umbria 2014-2022, ha come obiettivo la promozione
dell'innovazione e la semplificazione nell'accesso ai servizi
pubblici regionali. La Regione Umbria, per la prima volta,
introduce un'App unica, che consente ai cittadini di accedere
facilmente ad un'ampia gamma di servizi della pubblica
amministrazione, inclusi quelli sociosanitari. "Vogliamo rendere
l'Umbria - ha spiegato il vicepresidente della Regione, Tommaso
Bori - la regione più digitalizzata d'Italia e per farlo stiamo
lavorando su tre gambe: la prima abbiamo steso la fibra e siamo
la prima regione d'Italia ad averlo fatto in tutti i comuni
dell'Umbria, comprese zone come Norcia e Cascia; la seconda
diamo servizi, e questa app ne è un esempio, la terza è il
progetto 'Digipass', in grado di accompagnare cittadini e
imprese nell'utilizzo dei servizi e degli strumenti digitali".
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