Melania Federico, "Pio La Torre. Una vita contro i poteri forti e la mafia", Navarra editore, pp. 78, 10 euro). Un libro racconta ai ragazzi la storia di Pio La Torre, pacifista, politico e sindacalista ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982. Una vicenda che ha segnato la storia d'Italia. Un combattente sempre in prima linea che incarna i valori della giustizia sociale, della legalità, della convivenza civile e della pace tra i popoli. Melania Federico racconta a bambini e ragazzi i suoi ideali e il suo impegno civile e sociale, facendone un esempio di cambiamento. Pio La Torre ha speso la sua vita per la giustizia sociale e la lotta alla mafia. Fu sindacalista della Cgil, segretario del Partito comunista in Sicilia e parlamentare nazionale. In prima linea nelle lotte contadine e nell'occupazione delle terre, si batté per la pace e il disarmo e soprattutto per la lotta alla mafia: come membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia fu promotore, assieme all'allora ministro dell'Interno Virginio Rognoni, della legge"Rognoni-La Torre" che introdusse per la prima volta nel Codice penale la previsione del reato di "associazione di tipo mafioso" (art. 416 bis) e la conseguente previsione di misure patrimoniali applicabili all'accumulazione illecita di capitali. Il 30 aprile del 1982 fu ucciso dai mafiosi insieme a Rosario Di Salvo. "Raccontare le storie delle vittime delle mafie - dice Melania Federico - per testimoniare le tracce lasciate dalle loro azioni; esempi di vita dai quali ripartire per costruire una società più giusta e legale. In tale ottica educare i giovani alla legalità significa formarli ad un pensiero democratico, pluralista e responsabile per assumere, in quanto cittadini e membri di una comunità, decisioni consapevoli". Melania Federico, insegnante di scuola primaria, docente a contratto di Letteratura per l'infanzi
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