Era il 19 aprile del 1995 quando
un camion bomba veniva lanciato contro l'Alfred P. Murrah
Building, un edificio federale nel centro di Oklahoma City.
L'attentato causò la morte di 168 persone, tra cui 19 bambini, e
il ferimento di quasi 700. Fu il più sanguinoso attacco
terroristico entro i confini degli Stati Uniti prima dell'11
settembre. Trent'anni dopo, una docuserie del National
Geographic racconta le esperienze a cui andarono incontro coloro
che vissero in prima persona la strage.
Intitolata 'Oklahoma City Bombing: One Day in America', la
serie in tre parti è disponibile su Hulu e Disney+. Il format
'One Day in America' è stato usato anche per raccontare
l'attacco terroristico dell'11 settembre del 2001 e l'assassinio
del presidente americano John F. Kennedy. La prospettiva è meno
politica e storica, si focalizza piuttosto su coloro che erano
presenti ad eventi che hanno scosso il paese nel corso degli
anni.
Timothy McVeigh, il veterano della guerra del Golfo
riconosciuto come colpevole dell'attentato e giustiziato l'11
giugno 2001 con iniezione letale, passa in secondo piano
rispetto ai residenti di Oklahoma City le cui vite furono
spezzate quel giorno. A parlare invece sono le squadre di
soccorso, le vittime, le famiglie, le forze dell'ordine
l'avvocato d'ufficio di McVeigh, che ha ammesso di aver temuto
per la sua vita quando venne a sapere dell'identità del suo
nuovo assistito.
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