(di Mauretta Capuano)
CARLA MADEIRA, PRELUDIO (FAZI
EDITORE, PP 260, EURO 18,50)
Una madre, esasperata da un matrimonio difficile, in un
momento di rabbia abbandona su un marciapiede il figlio di
cinque anni. Parte con questa scena forte, straziante,
'Preludio' (Fazi) di Carla Madeira, la scrittrice più letta del
Brasile, che domenica 18 maggio sarà al Salone del Libro di
Torino con il suo nuovo romanzo dove la violenza viene
raccontata come un percorso circolare.
"Un mattino Vedina Maria dos Santos abbandona il figlio. Ma
cosa c'è prima? Perché lo ha fatto? La storia di Vedina comincia
da quando sua madre, rimasta vedova, la affida alla nonna
materna. Lei si sente rifiutata" dice all'ANSA Madeira. Un
rifiuto che si intreccia con quello che il marito Abel ha
avvertito nella lontananza da Caim, suo fratello. "La sensazione
del rifiuto dà il via ad una reazione di violenza a cascata.
Abel tratta sua moglie Vedina come un oggetto, la aggredisce
fisicamente. Non è interessato a lei, per lui rappresenta un
percorso per avvicinarsi alla bellissima Venezia, la miglior
amica di Vedina, da cui è ossessionato" sottolinea Madeira.
Nel libro la violenza viene mostrata in un percorso senza
redenzione che tocca gli amori sbagliati, il corpo delle donne,
le famiglie e anche la religione, con la rilettura della storia
di Caino e Abele con in profondità la ricerca del preludio che
ha generato tutto questo, individuato dalla scrittrice nel
rifiuto.
"La storia biblica di Caino e Abele è un archetipo. È la
prima che ci racconta l'abbandono, il rifiuto. Dio accetta
l'offerta di Abele, un pastore che dona gli agnelli, rifiuta
quella di Caino, un agricoltore che offre le primizie dell'orto.
È proprio lì che nasce la nozione di violenza del genere umano"
sostiene Madeira. "Le famiglie sono il luogo in cui si crea il
primo sguardo sul mondo, dove si compie il primo patto di
civiltà, dove si crea la percezione del bene e del male. Quel
piccolo mondo che è la famiglia si amplifica e diventa il
panorama", aggiunge la scrittrice.
Quanto ci vorrà per fermare l'escalation di violenza che c'è
nel mondo oggi? "Accettando la diversità si fa un percorso
positivo. Rifiutandola si cammina verso la violenza. Nel mondo
digitalizzato si sta creando una situazione fuori controllo. Non
sappiamo più cosa è vero, stiamo imparando a mentire. Come
possiamo far sì che si torni a valori come il rispetto per
l'ambiente, per il corpo delle donne, al diritto alla casa,
all'accesso al cibo, alla libertà di religione? Siamo di fronte
a una serie di disuguaglianze" afferma Madeira.
Matematica di formazione, l'autrice che si è imposta
all'attenzione con 'L'amore è un fiume', ha sempre avuto
un'indole artistica. "Papà era un matematico e nella mia
famiglia numerosa (sei figli) tutti avevamo una relazione
giocosa con la matematica, ma poi ho capito che è un linguaggio
molto chiuso e si rischia di restare un po' ancorati a questo.
Mi mancava una mia soggettività. Ho lasciato la matematica per
studiare comunicazione, relazioni pubbliche, marketing, ma anche
in questo caso mi sono resa conto poi che il linguaggio
pubblicitario manca di soggettività e mi sono avvicinata alla
scrittura. Immaginare è sempre un po' rivedere parti di se
stesse".
Scritto in parte durante la pandemia, il romanzo è percorso
da quella sensazione che tutti abbiamo provato del 'non c'è via
d'uscita' e del bisogno di reinventarsi la storia. 'Preludio',
annuncia la scrittrice, in Italia con il marito, "sarà una serie
tv in otto episodi. Prodotta da Hbo, stanno finendo le riprese
cominciate a febbraio. La regista è una donna molto brava, Joana
Jabace. Io ho collaborato alla sceneggiatura di vari episodi.
Del primo libro 'L'amore è un fiume' hanno acquisito i diritti
per farne un film. Mi piacerebbe che anche in questo caso la
regista fosse una donna" afferma Madeira che è nata a Belo
Horizonte nel 1964.
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