"Il velo islamico, simbolo di
identità religiosa, per troppi è un simbolo su cui sfogare paura
e ignoranza, figlie della islamofobia". Lo ha detto in un
colloquio con l'ANSA Preziosa Salatino ospite del Carbonia Film
Festival, in Sardegna. L' attrice e regista domani, 11 ottobre
alle 16, porta in scena al Cine-Teatro di Carbonia, ultima tappa
del tour italiano, "Oltre il velo", spettacolo denuncia contro
gli atteggiamenti anti -islamici, da lei scritto, diretto e
interpretato. Si ispira a storie vere, raccolte durante un
progetto itinerante che in sette città ha coinvolto in una serie
di laboratori, giovani musulmani di seconda generazione, i
cosiddetti "nuovi italiani".
"Ragazzi e ragazze nati in Italia da genitori immigrati, la cui
caratteristica comune è quella di avere un'identità ibrida:
ponte fra culture, tradizioni, valori diversi", ha aggiunto
l'artista che ha spiegato: "Da questi laboratori teatrali sono
emerse storie di pregiudizi e discriminazione, ma anche di
consapevolezza, e necessità di sottolineare e ribadire una
appartenenza". Con lei in sala ci saranno i testimoni di queste
storie. "La stragrande maggioranza delle testimonianze raccolte
sono legate al velo. Ho conosciuto tante ragazze che
nell'indossarlo non lo sentono come un segno di arretratezza
culturale e sottomissione ma rivendicano una loro libera scelta,
un atto di orgoglio, un riconoscersi nei valori religiosi,
culturali e nelle tradizioni del loro paese di provenienza".
Operatrice di Teatro dell'Oppresso, nel 2006 ha fondato assieme
al regista Emilio Ajovalasit il Teatro Atlante di Palermo, che
tuttora dirige. Particolarmente interessata al rapporto fra
teatro e tematiche sociali, ha lavorato con migranti, detenuti,
bambini e ragazzi che vivono in contesti marginali. "Questo
spettacolo è un tentativo di mettere ordine fra i tanti
pregiudizi legati a parole come islam, velo, patriarcato,
attraverso la voce di chi li vive in prima persona. Da Palermo
a Torino, da Cagliari a Bologna, quello che emerge è un forte
bisogno di riconoscimento e autodeterminazione".
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