Teatro Ivo Chiesa di Genova
stracolmo ieri sera per lo spettacolo prodotto dal Nazionale e
dedicato agli 80 anni della Liberazione. "D'oro - il sesto senso
partigiano", drammaturgia, regia e video di Giorgina Pi con la
direzione artistica di Davide Livermore da un'idea di Laura
Gnocchi e Gad Lerner (che in circa cinque anni di lavoro hanno
raccolto un migliaio di testimonianze video di partigiani) è un
documento di straordinario valore etico oltre che artistico che
restituisce al "teatro" la sua centralità nella società, quella
centralità, del resto, che lo Stabile di Genova ha sempre
mantenuto sin da quando, decenni fa, mise in scena "Il processo
di Savona" o, più recentemente, le pieces ispirate al G8. E di
questo spettacolo c'era certamente bisogno se i genovesi non
solo sono accorsi in massa, ma hanno accolto le parole di
Livermore dedicate al 25 aprile pronunciate prima dell'avvio
dello spettacolo con autentiche ovazioni.
Livermore ha parlato con un sipario a specchio alle spalle
che rifletteva il pubblico. E il pubblico si è sentito parte
integrante della serata, protagonista di un pezzo di storia
irrinunciabile. Poi in platea si sono alzati i giovani attori
della Scuola dello Stabile e in coro hanno scandito con veemenza
i principi fondamentali della Costituzione, i primi 12 articoli.
All'11° ("L'Italia ripudia la guerra") l'ovazione è stata
incontenibile. Giorgina Pi era chiamata a un lavoro non facile:
tradurre in drammaturgia teatrale le testimonianze raccolte da
Lerner e Gnocchi di alcuni dei partigiani. Ha scelto di dar voce
alle storie di Mirella Alloisio, Mario Ghiglione, Aldo
Tortorella, Gianna Radiconcini, Mario Condotto, Ivonne Trebbi,
Luciana Romoli, Paolo Orlandini e Gustavo Ottolenghi,
quest'ultimo presente in sala e accolto da un applauso
interminabile. E, aiutata dalla verve e dall'entusiasmo dei suoi
bravissimi attori (Monica Demuru, Valentino Mannias, Francesco
Patanè e Aurora Peres, affiancati dai giovanissimi Silvia Filza,
Pietro Muzzini, Mouhamed Ndiaye, Khadija Seye) ha costruito uno
spettacolo di grande forza comunicativa, un racconto toccante
nella sua semplicità e "autentico" nei suoi contenuti storici.
Un lavoro notevole che il pubblico ha accolto con grandissimo
calore. Al termine sono saliti sul palco per un breve commento
Gad Lerner, Laura Gnocchi, la stessa Giorgina Pi e lo storico
Giovanni De Luca che ironizzando su recenti raccomandazioni del
governo ha parlato di serata all'insegna della "sobrietà".
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