Sono 39 i membri della comunità
LGBTIQ+ uccisi dall'inizio dell'anno in Colombia. Il
preoccupante bilancio è salito con l'omicidio di William Zapata
(29 anni), accoltellato in un quartiere di Medellín, nel
nord-ovest del Paese. Secondo le prime ricostruzioni, la vittima
è morta in ospedale e l'aggressore è stato identificato ed è
ricercato dalla polizia.
L'organizzazione non governativa Caribe Afirmativo, che si
occupa delle statistiche sui crimini contro i membri della
comunità arcobaleno, evidenzia che l'omicidio "si aggiunge a una
preoccupante ondata di violenza che sta attraversando il 2025" e
che gli esperti collegano "all'aumento della narrativa d'odio,
alla mancanza di salvaguardie istituzionali, e all'assenza di
politiche pubbliche efficaci per garantire la vita e la dignità
delle persone LGBTIQ+".
L'ong segnala che l'epicentro del fenomeno è il dipartimento
di Antioquia, di cui Medellín è la città principale. E' in
questa regione che è stato segnalato il maggior numero dei
crimini commessi dall'inizio dell'anno, per un totale di 20
casi. Tra i più recenti, si ricorda l'omicidio della trans Sara
Millerey González (32 anni), avvenuto il 4 aprile a Bello, a cui
sono state rotte braccia e gambe prima di essere gettata in un
fiume. Un "crimine d'odio" che è stato ripudiato anche dal
presidente Gustavo Petro.
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