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Onu, '295 milioni persone su baratro fame, 38 milioni bimbi'

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Onu, '295 milioni persone su baratro fame, 38 milioni bimbi'

Rapporto Mondiale 2025. Onu: 'Mondo fuori rotta'

ROMA, 16 maggio 2025, 12:11

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

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Oltre 295 milioni di persone in 53 Paesi e territori sul baratro di livelli acuti di fame con un aumento, nel 2024, di quasi 14 milioni sul 2023. In crescita per il sesto anno consecutivo con un peggioramento che ora si attesta al 22,6% della popolazione valutata. Ed è emergenza per l'infanzia con quasi 38 milioni di bimbi sotto i cinque anni gravemente malnutriti in 26 crisi nutrizionali. Questo l'allarme del Rapporto sulle Crisi Alimentari (Grfc) 2025 del Food Security Information Network (Fsin) e lanciato dalla Rete Globale contro le Crisi Alimentari di Onu, Ue, Usa e agenzie non governative. "È un mondo fuori rotta".
    La malnutrizione, in particolare tra i bambini, rileva il Rapporto sulle crisi nutrizionali nel mondo, ha raggiunto livelli estremamente elevati, anche nella Striscia di Gaza, in Mali, in Sudan e nello Yemen.
    Si evidenzia inoltre anche un forte aumento della fame causata dagli sfollamenti forzati, con quasi 95 milioni di persone che vivono in Paesi come la Repubblica Democratica del Congo, la Colombia, il Sudan e la Siria, su un totale globale di 128 milioni di sfollati forzati.
    "Questo Rapporto globale sulle crisi alimentari è un altro atto d'accusa risoluto contro un mondo pericolosamente fuori rotta", ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres che sottolinea: "Questo è più di un fallimento dei sistemi: è un fallimento dell'umanità. La fame nel 21° secolo è indifendibile. Non possiamo rispondere agli stomaci vuoti con le mani vuote e le spalle voltate"..
    "Nel momento in cui lanciamo il Rapporto Mondiale 2025 sulle Crisi Alimentari, siamo consapevoli che l'insicurezza alimentare acuta non è solo una crisi, ma è una realtà costante per milioni di persone, la maggior parte delle quali vive nelle aree rurali", ha sottolinato il direttore generale della Fao QU Dongyu.
    In particolare, il Rapporto sottolinea che i conflitti sono rimasti la principale causa di insicurezza alimentare acuta, colpendo circa 140 milioni di persone in 20 Paesi e territori.
    Carestia confermata in Sudan con altri punti caldi di livelli catastrofici nella Striscia di Gaza, nel Sud Sudan, ad Haiti e in Mali. Livelli acuti di fame da shock economici per quasi 60 milioni di persone in 15 Paesi, quasi il doppio dei livelli pre-Covid-19 nonostante un modesto calo rispetto al 2023 mentre gli eventi climatici estremi, in particolare la siccità e le inondazioni indotte da El Niño, hanno spinto 18 Paesi in una crisi alimentare che ha colpito oltre 96 milioni di persone, con impatti significativi in Africa meridionale, Asia meridionale e Corno d'Africa.
    A fronte di queste emergenze, si denuncia nel Rapporto "i finanziamenti globali stanno registrando il declino più rapido degli ultimi anni e lo slancio politico si sta indebolendo.
    Spezzare il ciclo dell'aumento della fame e della malnutrizione richiede un reset coraggioso". Oltre agli aiuti di emergenza, la Rete globale contro le crisi alimentari raccomanda di investire nei sistemi alimentari locali e nei servizi di nutrizione integrata.
   

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