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Alla Bit l'abbazia di San Pietro di Perugia

Alla Bit l'abbazia di San Pietro di Perugia

'Una presentazione che ne ha esaltato la storia e i tesori'

PERUGIA, 05 febbraio 2024, 18:21

Redazione ANSA

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Ci sono luoghi dove il ticchettio dell'orologio sembra essersi fermato ma che in realtà hanno saputo attraversare il tempo per giungere vivi e preziosi fino a noi, forti della loro identità e del loro sapere: uno di questi è sicuramente l'abbazia benedettina di San Pietro, che accoglie i visitatori sul versante meridionale della città di Perugia, in dolce declivio collinare, oggi protagonista alla Bit, fiera del turismo di Milano, di una presentazione che ne ha esaltato gli oltre mille anni di storia e i suoi tesori, tracciando anche le premesse per il suo ruolo nel presente e nel futuro.
    Sono intervenuti l'assessore all'agricoltura e vicepresidente della Regione Umbria, Roberto Morroni, il professor Antonio Bartolini, vicepresidente della Fondazione per l'Istruzione Agraria di Perugia, la professoressa Laura Teza, docente di Storia dell'arte e consigliera della Fondazione, la dirigente del servizio Turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti.
    L'incontro è stato coordinato da Antonella Pinna, dirigente del Servizio regionale Valorizzazione risorse culturali.
    Nel corso dell'incontro molto partecipato - riferisce un comunicato della Regione - è stato ricordato che la Fondazione per l'istruzione agraria, partecipata dall'Università degli Studi di Perugia, è dal 1892 erede dei beni fondiari e storici-artistici dell'abbazia: una grande cittadella monastica con più di mille anni di storia, con una magnifica chiesa, tre chiostri, i refettori, la sala capitolare, l'archivio, la biblioteca, l'orto medievale e un campanile rinascimentale, alto 70 metri, che caratterizza da sempre lo skyline della città. I monaci l'hanno fondata nel 996 e, nei secoli, hanno coltivato un patrimonio immenso di storia, cultura, arte e natura.
    L'abbazia di San Pietro era il più ricco proprietario terriero dell'Umbria, all'avanguardia nella bonifica e nelle coltivazioni agricole. Il profondo patrimonio di cultura e la grande ricchezza di mezzi ha permesso loro per secoli di collezionare opere d'arte nell'abbazia e nelle loro dipendenze campestri. La sfarzosa basilica di San Pietro custodisce più di mille opere, con capolavori di mano di Perugino, della sua scuola, di Guercino e Sassoferrato. Un itinerario nell'abbazia cittadina di San Pietro e nei possedimenti campestri della Rocca di Casalina e di Sant'Apollinare, costituisce un percorso turistico vario e affascinante tra cultura antica e nuova, tra le ricchezze storiche e naturali benedettine e la ricerca scientifica d'avanguardia dei prodotti della terra promossa dalla Fondazione, con una produzione qualificata di olio, vino e legumi, e brevetti sperimentali come la Nocciola tonda francescana.
    "La Regione Umbria - ha detto l'assessore Morroni - ha iniziato questo percorso fecondo che ha rotto le divisioni tra assessorato al turismo e all'agricoltura. La Bit di quest'anno ne è la dimostrazione, visto che in questo straordinario palcoscenico per l'offerta turistica, l'Umbria torna con un brand che sintetizza in una miscela armoniosa le componenti che la rendono unica e distintiva in un insieme di arte, storia, cultura coniugate con la bellezza e la serenità dei nostri borghi, con il grande patrimonio ambientale di cui l'agricoltura è una porzione fondamentale con l'enogastronomia di qualità e con i sapori della nostra terra. In questo contesto - ha aggiunto - l'abbazia di San Pietro è una testimonianza di religiosità, ma che racchiude anche accanto all'arte, la storia e una grande presenza in termini agricoli, visto che la grande azienda produce prodotti di qualità. La connessione tra l'agricoltura, i sapori che da essa possono derivare e l'arte e i messaggi profondi che una terra ricca di spiritualità può trasmettere è il volto che l'Umbria vuole promuovere e renderlo un importante volano di promozione turistica".
    "L'abbazia di San Pietro è un monumento identitario del capoluogo umbro - ha detto il professor Bartolini - e un luogo importante per la ricerca e l'istruzione. Da 132 anni è centro di cultura e punto di riferimento per lo studio sulle colture agricole del nostro territorio. Puntiamo sempre di più a costruire un progetto di sviluppo per questo monumento carico di sapere".
    Oggi alla Bit è intervenuto anche l'assessore regionale alle Infrastrutture, Enrico Melasecche, che ha visitato lo stand e seguito gli incontri in programma.
   

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