Ci sono luoghi dove il ticchettio
dell'orologio sembra essersi fermato ma che in realtà hanno
saputo attraversare il tempo per giungere vivi e preziosi fino a
noi, forti della loro identità e del loro sapere: uno di questi
è sicuramente l'abbazia benedettina di San Pietro, che accoglie
i visitatori sul versante meridionale della città di Perugia, in
dolce declivio collinare, oggi protagonista alla Bit, fiera del
turismo di Milano, di una presentazione che ne ha esaltato gli
oltre mille anni di storia e i suoi tesori, tracciando anche le
premesse per il suo ruolo nel presente e nel futuro.
Sono intervenuti l'assessore all'agricoltura e vicepresidente
della Regione Umbria, Roberto Morroni, il professor Antonio
Bartolini, vicepresidente della Fondazione per l'Istruzione
Agraria di Perugia, la professoressa Laura Teza, docente di
Storia dell'arte e consigliera della Fondazione, la dirigente
del servizio Turismo della Regione Umbria, Antonella Tiranti.
L'incontro è stato coordinato da Antonella Pinna, dirigente del
Servizio regionale Valorizzazione risorse culturali.
Nel corso dell'incontro molto partecipato - riferisce un
comunicato della Regione - è stato ricordato che la Fondazione
per l'istruzione agraria, partecipata dall'Università degli
Studi di Perugia, è dal 1892 erede dei beni fondiari e
storici-artistici dell'abbazia: una grande cittadella monastica
con più di mille anni di storia, con una magnifica chiesa, tre
chiostri, i refettori, la sala capitolare, l'archivio, la
biblioteca, l'orto medievale e un campanile rinascimentale, alto
70 metri, che caratterizza da sempre lo skyline della città. I
monaci l'hanno fondata nel 996 e, nei secoli, hanno coltivato un
patrimonio immenso di storia, cultura, arte e natura.
L'abbazia di San Pietro era il più ricco proprietario
terriero dell'Umbria, all'avanguardia nella bonifica e nelle
coltivazioni agricole. Il profondo patrimonio di cultura e la
grande ricchezza di mezzi ha permesso loro per secoli di
collezionare opere d'arte nell'abbazia e nelle loro dipendenze
campestri. La sfarzosa basilica di San Pietro custodisce più di
mille opere, con capolavori di mano di Perugino, della sua
scuola, di Guercino e Sassoferrato. Un itinerario nell'abbazia
cittadina di San Pietro e nei possedimenti campestri della Rocca
di Casalina e di Sant'Apollinare, costituisce un percorso
turistico vario e affascinante tra cultura antica e nuova, tra
le ricchezze storiche e naturali benedettine e la ricerca
scientifica d'avanguardia dei prodotti della terra promossa
dalla Fondazione, con una produzione qualificata di olio, vino e
legumi, e brevetti sperimentali come la Nocciola tonda
francescana.
"La Regione Umbria - ha detto l'assessore Morroni - ha
iniziato questo percorso fecondo che ha rotto le divisioni tra
assessorato al turismo e all'agricoltura. La Bit di quest'anno
ne è la dimostrazione, visto che in questo straordinario
palcoscenico per l'offerta turistica, l'Umbria torna con un
brand che sintetizza in una miscela armoniosa le componenti che
la rendono unica e distintiva in un insieme di arte, storia,
cultura coniugate con la bellezza e la serenità dei nostri
borghi, con il grande patrimonio ambientale di cui l'agricoltura
è una porzione fondamentale con l'enogastronomia di qualità e
con i sapori della nostra terra. In questo contesto - ha
aggiunto - l'abbazia di San Pietro è una testimonianza di
religiosità, ma che racchiude anche accanto all'arte, la storia
e una grande presenza in termini agricoli, visto che la grande
azienda produce prodotti di qualità. La connessione tra
l'agricoltura, i sapori che da essa possono derivare e l'arte e
i messaggi profondi che una terra ricca di spiritualità può
trasmettere è il volto che l'Umbria vuole promuovere e renderlo
un importante volano di promozione turistica".
"L'abbazia di San Pietro è un monumento identitario del
capoluogo umbro - ha detto il professor Bartolini - e un luogo
importante per la ricerca e l'istruzione. Da 132 anni è centro
di cultura e punto di riferimento per lo studio sulle colture
agricole del nostro territorio. Puntiamo sempre di più a
costruire un progetto di sviluppo per questo monumento carico di
sapere".
Oggi alla Bit è intervenuto anche l'assessore regionale alle
Infrastrutture, Enrico Melasecche, che ha visitato lo stand e
seguito gli incontri in programma.
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