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Regione, in sanità oltre 243 milioni di maggiori costi

Regione, in sanità oltre 243 milioni di maggiori costi

Da relazione su stato dei conti emerge 'deficit strutturale'

PERUGIA, 18 marzo 2025, 15:21

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ammontano a oltre 243 milioni di euro i maggiori costi operativi delle quattro Aziende sanitarie umbre (le ospedaliere di Perugia e Terni e le Usl, Umbria 1 e 2) rispetto al fondo sanitario regionale che ne garantisce la sussistenza. Lo ha reso noto la Regione spiegando che si tratta di un "deficit strutturale" che parte dal 2020 e che, "anziché essere ripianato dopo gli anni del Covid, continua a crescere fino alla cifra record di 243 milioni e 452 mila euro maturata a fine 2024".
    Palazzo Donini ha quindi specificato che il dato emerge dalla "relazione sullo stato dei conti del sistema sanitario regionale" che la Giunta regionale, guidata da Stefania Proietti, dopo aver analizzato i bilanci delle aziende sanitarie, ha commissionato a un ente di terza parte per avere un riscontro di verifica indipendente.
    "Negli ultimi anni il sistema sanitario della Regione Umbria ha mostrato evidenti criticità nel conseguimento dell'equilibrio economico finanziario - è riportato nel documento - peraltro evidenziate dal Ministero dell'economia e delle finanze, già dal rendiconto 2021 in sede di verifica dei conti cui la Regione è sottoposta ai sensi della normativa vigente (Verbale Mef del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti Regionali del 16 novembre 2022).
    L'assenza di qualsiasi manovra di efficientamento da parte dell'amministrazione regionale negli anni dal 2020 ad oggi ha comportato di fatto un trend in costante peggioramento dei conti. Che è andato di pari passo con un peggioramento delle prestazioni del sistema caratterizzato da una serie di criticità che hanno riguardato sia la sua sostenibilità economica, sia un graduale peggioramento della mobilità sanitaria interregionale, con un aumento della quota di cittadini umbri che si recano presso altre regioni per usufruire di servizi sanitari (mobilità passiva) e una diminuzione di cittadini di altre regioni che vengono a farsi curare da fuori (mobilità attiva): la Regione Umbria negli ultimi cinque anni è diventata maglia nera per mobilità passiva a livello nazionale (fonte Agenas) con il 23,9% di incremento di costi dovuti a chi si reca fuori regione per curarsi. Dal punto di vista della sostenibilità economica, nel 2024 il risultato economico del consolidato regionale della sanità è negativo per 90 milioni; in particolare il disavanzo delle quattro aziende del Servizio sanitario regionale pari a meno 243 milioni e il risultato positivo della Gestione sanitaria accentrata regionale pari a 153. Quindi il sistema sanitario umbro conferma anche nel 2024 un trend economico negativo che si rileva già da alcuni anni e, in particolare, dal 2020 in poi (fino all'anno 2019 la situazione del Ssr era di sostanziale equilibrio). Si rileva quindi un aumento significativo e più che proporzionale dei costi sostenuti per l'erogazione dei livelli essenziali di assistenza rispetto all'incremento del fondo sanitario regionale, che mette in evidenza un disavanzo economico strutturale del Sistema sanitario regionale umbro negli ultimi cinque anni. La copertura dei suddetti disavanzi è avvenuta, a partire dal 2020, tramite il ricorso a risorse di natura non ordinaria e non ripetibile (risorse derivanti da emergenza sanitaria Covid-19, componenti straordinarie positive, ripiano dello sforamento della spesa farmaceutica, etc.), erodendo talvolta anche risorse regionali, da qui il richiamo del Mef avvenuto già a novembre 2022". La Regione ha anche annunciato che è in corso un approfondimento tecnico riguardante le contabilizzazioni operate negli anni dalle Aziende del Sistema sanitario regionale anche con riferimento al fondo di dotazione. Per il quale è - si legge ancora nella nota - emerso che "la precedente amministrazione regionale non ha adempiuto alla necessaria riclassificazione e copertura, più volte richiesta dal Mef negli ultimi anni e anche in data 26 novembre 2024 (ultimo tavolo tecnico del Mef prima dell'insediamento della giunta Proietti) con un ulteriore impatto negativo ulteriore stimato in circa - 39 milioni di euro cui trovare copertura".
   

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