L'equipe medica guidata dal dottor
Lorenzo Maria Di Giacomo, della struttura complessa di Ortopedia
e Traumatologia dell'ospedale di Perugia diretta dal Prof. Auro
Caraffa, ha recentemente compiuto un'importante innovazione in
ambito medico in Umbria, eseguendo per la prima volta un
trapianto autologo di cellule staminali mesenchimali,
particolare tipo di cellula che ha origine dal mesoderma, per il
trattamento degli esiti di un grave trauma a un arto inferiore
di un paziente di 56 anni.
L'uomo, vittima di un incidente motociclistico - spiega
l'Azienda ospedaliera -, aveva subito una frattura complessa
dell'arto inferiore e, a causa della gravità del trauma, è stato
necessario un intervento chirurgico avanzato. "Per la
ricostruzione dell'arto, - sottolinea il dr. Di Giacomo - è
stato impiegato un fissatore esterno con un meccanismo a slitta,
che permette il trasporto progressivo di un segmento osseo in
direzione della frattura, favorendo la rigenerazione ossea. In
questo intervento innovativo, sono state utilizzate cellule
mesenchimali, un particolare tipo di cellula staminale che ha
origine dal mesoderma, prelevate dal midollo osseo del paziente
stesso, a cui si è aggiunto un innesto di una sostanza
osteoinduttrice, contribuendo a stimolare la formazione di nuovo
tessuto osseo nella zona interessata. La tecnica utilizzata è
stata mini-invasiva, consentendo di evitare ampie incisioni e
ridurre al minimo il danno ai tessuti molli già compromessi dal
trauma".
Secondo l'Ospedale l'intervento è stato un successo e il
paziente sta seguendo un programma di recupero post-operatorio,
"con ottime prospettive di guarigione completa". "I fattori di
crescita derivati dalle cellule mesenchimali - afferma il prof.
Caraffa - hanno recentemente suscitato un crescente interesse
nel campo della rigenerazione muscoloscheletrica. Il supporto
della letteratura scientifica internazionale conferma il
potenziale di queste tecniche nel migliorare la guarigione ossea
e nel ridurre i tempi di recupero. L'impiego di cellule
staminali autologhe, in combinazione con sostanze osteoinduttivi
e stimoli biomeccanici, rappresenta un passo avanti nella
gestione delle fratture non guaribili e dei difetti ossei,
contribuendo a ridurre gli oneri fisici, economici e sociali
associati a queste patologie".
"Grazie a questo intervento, si apre una nuova possibilità
terapeutica per i pazienti con esiti di gravi traumi ossei,
offrendo una cura all'avanguardia che unisce la medicina
rigenerativa con le moderne tecniche ortopediche" sostiene
Giuseppe De Filippis, direttore generale dell'Azienda
ospedaliera di Perugia. "Questo traguardo - aggiunge -
rappresenta un importante passo avanti nella chirurgia
ortopedica e traumatologica, sottolineando l'impegno della
struttura di Ortopedia e Traumatologia e del suo team
nell'adozione di tecniche innovative a beneficio della salute e
del benessere dei pazienti".
I complimenti sono arrivati anche dalla presidente della
Regione, Stefania Proietti. "Il successo di questo intervento
innovativo in Umbria è un segnale positivo per il futuro della
chirurgia ortopedica e una dimostrazione dell'impegno del nostro
sistema sanitario nell'introduzione di tecniche all'avanguardia
per il miglioramento della salute dei nostri cittadini" ha
sottolineato.
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