Polizze semplificate e a basso
costo e nuovi strumenti di difesa per il comparto vitivinicolo
che si conferma il più assicurato tra le colture vegetali con
una forte concentrazione territoriale: il 77% dei valori
assicurativi, infatti, è nel Nord Italia, con il Veneto in testa
per volumi e adesione agli strumenti. Tra le avversità
maggiormente coperte gli eventi atmosferici ricorrenti, come
grandine, eccesso di pioggia e vento forte. E' quanto è emerso
dall'evento Ismea tenuto al Vinitaly, 'Nuovi strumenti e
prospettive per la prevenzione, difesa e gestione dei rischi
nella filiera uva da vino', confronto a tutto tondo sul ruolo
delle assicurazioni agricole agevolate. Nel 2024 i valori
assicurativi totali delle colture vegetali hanno superato i 9,6
miliardi di euro, +5% rispetto alla media 2019-2021, confermando
l'interesse verso gli strumenti di gestione del rischio. A
crescere del 19,8% è anche la dimensione media delle aziende
assicurate, rispetto all'inizio del decennio.
Tra le novità presentate, la polizza Smart con un
abbattimento dei costi assicurativi superiore al 50% rispetto
alle tradizionali e con risarcimenti fino al 90% del danno
accertato per gli agricoltori del Centro-Sud (80% per il Nord).
È inoltre previsto un aumento del 20% del limite di indennizzo a
carico del Fondo mutualistico nazionale AgriCat per chi sceglie
di aderire alla nuova polizza. Nell'incontro è stata ribadita
anche la necessità di affiancare interventi integrati di
prevenzione attiva, come l'utilizzo di reti antigrandine, pale
antibrina, soluzioni di smart farming e strategie di adattamento
tecnico-agronomico, compresa l'introduzione di varietà più
resistenti agli stress climatici. A questo proposito è stato
presentato in anteprima il progetto Cevi, Catastrophy events
vulnerability index, sviluppato da Ismea per misurare a livello
comunale la debolezza dei territori ai principali eventi
climatici estremi (gelo, alluvione, siccità). In particolare,
'Cevi gelo' ha evidenziato aree critiche nei Comuni sulla strada
del vino, territori ad alta vocazione vitivinicola, ma esposti
ai microclimi del Lago di Garda e delle Dolomiti Bellunesi.
"La gestione del rischio si evolve verso un approccio
sinergico tra pubblico e privato - ha detto Sergio Marchi,
direttore generale di Ismea - dove innovazione assicurativa,
prevenzione attiva e pianificazione territoriale sono le chiavi
per garantire resilienza e competitività a una delle filiere più
strategiche del sistema agroalimentare, l'obiettivo è costruire
un sistema di prevenzione dei rischi sempre più inclusivo".
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