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Gli scimpanzé legati alla mamma come gli esseri umani

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Gli scimpanzé legati alla mamma come gli esseri umani

Patrimonio evolutivo comune, ma ci sono delle differenze

14 maggio 2025, 09:05

di Elisa Buson

ANSACheck
Identificati diversi tipi di attaccamento madre-figlio tra gli scimpanzé selvatici (fonte: © Liran Samuni, Taï Chimpanzee Project) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Identificati diversi tipi di attaccamento madre-figlio tra gli scimpanzé selvatici (fonte: © Liran Samuni, Taï Chimpanzee Project) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Proprio come i bambini, anche i cuccioli di scimpanzé selvatici sviluppano diversi tipi di attaccamento alle loro madri: alcuni si sentono sicuri perché sanno di poter fare affidamento sulla mamma, mentre altri tendono a essere più indipendenti e non cercano conforto. Non si osserva invece il cosiddetto 'attaccamento disorganizzato', tipico di alcuni scimpanzé orfani in cattività e di alcuni bambini che vivono la figura accudente come una fonte di pericolo e traumi. La scoperta, che potrebbe avere implicazioni per la genitorialità umana, è pubblicata sulla rivista Nature Human Behaviour da un team internazionale guidato dall'Istituto Max Planck di antropologia evolutiva a Lipsia, in Germania.

I ricercatori, guidati dall'etologa Eléonore Rolland, hanno studiato per quattro anni gli scimpanzé che vivono liberi nel Parco Nazionale di Tai in Costa d'Avorio, riscontrando forme di attaccamento madre-figlio simili a quelle osservate negli umani: in particolare l'attaccamento sicuro, in cui il cucciolo fa affidamento sulla madre nei momenti di difficoltà ed esplora l'ambiente con sicurezza, e l'attaccamento insicuro-evitante, per cui il cucciolo tende a essere più indipendente e non cerca conforto dalla madre. Gli scimpanzé selvatici non hanno invece mostrato segni di attaccamento disorganizzato, che si ha quando la figura accudente viene vista come minacciosa: questa situazione si riscontra nel 61% degli scimpanzé orfani cresciuti in cattività, a causa della mancanza di una figura di riferimento permanente, ma anche nel 23% dei bambini, per lo più in contesti di abusi e maltrattamenti in famiglia che determinano pesanti conseguenze psicologiche ed emotive a lungo termine.

"In natura non abbiamo trovato prove di modelli di attaccamento disorganizzato, il che supporta l'ipotesi che questo tipo di attaccamento potrebbe non essere una strategia di sopravvivenza adattiva di fronte ai vincoli ambientali", afferma Rolland. Ciò suggerisce che se l'attaccamento disorganizzato si verifica occasionalmente negli scimpanzé selvatici, è improbabile che questi individui sopravvivano o si riproducano. "Questi risultati - aggiunge Rolland - approfondiscono la nostra comprensione dello sviluppo sociale degli scimpanzé e dimostrano che umani e scimpanzé non sono poi così diversi, ma ci fanno anche riflettere: alcune istituzioni umane moderne o pratiche di accudimento si sono forse allontanate da ciò che è meglio per lo sviluppo infantile?".

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