BRUXELLES - Il Consiglio europeo ha adottato le conclusioni su competitività, migrazioni e difesa, i capitoli finali della discussione. A quanto si apprende da fonti Ue, a cena i leader stanno discutendo del Quadro finanziario pluriennale, ultimo capitolo della riunione.
"Il Consiglio europeo invita ad accelerare i lavori su tutti i fronti per aumentare in modo decisivo la prontezza di difesa dell'Europa entro i prossimi cinque anni", si legge nelle conclusioni del vertice Ue. I leader inoltre invitano "il Consiglio e i colegislatori a portare avanti rapidamente i lavori sulle recenti proposte della Commissione" e "ad avviare con urgenza l'attuazione delle azioni individuate nelle sue conclusioni del 6 marzo 2025 nel campo delle capacità e a proseguire i lavori sulle relative opzioni di finanziamento".
Nel capitolo sul Medio Oriente "il Consiglio europeo deplora la rottura del cessate il fuoco a Gaza, che ha causato un gran numero di vittime civili nei recenti attacchi aerei". Deplora anche "il rifiuto di Hamas di consegnare gli ostaggi rimasti".
"Il Consiglio europeo chiede inoltre - prosegue il testo - un immediato ritorno alla piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi". "Sottolinea la necessità di progredire verso la sua seconda fase, in vista della sua piena attuazione che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità", si legge ancora. Il Consiglio europeo ricorda l'importanza di un accesso senza ostacoli e di una distribuzione sostenuta di assistenza umanitaria su larga scala all'interno e in tutta Gaza. Tale accesso e distribuzione, nonché la fornitura di elettricità a Gaza, si dice, "anche per gli impianti di desalinizzazione dell'acqua, devono essere ripresi immediatamente".
"Il Consiglio europeo accoglie con favore il piano di ripresa e ricostruzione araba approvato al vertice del Cairo del 4 marzo 2025: l'Unione europea è pronta a impegnarsi con i suoi partner arabi, nonché con altri partner internazionali, su tale base", si legge ancora. "L'Unione europea rimane fermamente impegnata per una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati ed è pronta a contribuire a tutti gli sforzi verso questa soluzione e invita tutte le parti ad astenersi da azioni che ne compromettano la fattibilità". "Continuerà a lavorare con i partner regionali e internazionali a tal fine, l'Unione europea continuerà a sostenere l'Autorità palestinese e il suo programma di riforme", conclude.
Sul capitolo della competitività il Consiglio europeo invita la Commissione Ue a presentare "senza indugio" una "proposta mirata" per dare "flessibilità" ai produttori di auto sui target di riduzione delle emissioni per il 2025 previsti dal regolamento sulle emissioni di CO2 di nuove auto e furgoni "e a portare avanti il riesame previsto da tale regolamento".
Presentando il suo piano d'azione per l'automotive, la Commissione europea ha annunciato a inizio marzo di voler presentare entro fine mese una proposta di modifica alle norme per calcolare su tre anni, invece che uno uno, la conformità agli standard di emissione del 2025, dando più flessibilità alle case automobilistiche sulle multe.
In tema di migrazioni "il Consiglio europeo incoraggia a proseguire i lavori in particolare per quanto riguarda la dimensione esterna, in particolare attraverso partenariati globali". Altri fronti su cui chiede di agire sono "l'attuazione della legislazione dell'Ue adottata e l'applicazione della legislazione esistente", "la prevenzione e il contrasto della migrazione irregolare, anche attraverso nuove modalità in linea con il diritto dell'Ue e internazionale", "gli sforzi per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri, utilizzando tutte le politiche, gli strumenti e i mezzi pertinenti dell'Ue", "i concetti di Paesi terzi sicuri e di paesi d'origine sicuri", "la lotta contro la strumentalizzazione, la tratta di esseri umani e il contrabbando", "l'allineamento delle politiche in materia di visti da parte dei paesi limitrofi"; "i percorsi sicuri e legali in linea con le competenze nazionali".
I leader inoltre invitano "i colegislatori a compiere progressi, in via prioritaria, sui fascicoli aventi una dimensione migratoria". In particolare, il gruppo dei 27 "invita i colegislatori a esaminare rapidamente la recente proposta della Commissione sui rimpatri".
"Il Consiglio europeo condanna fermamente le recenti e diffuse violenze contro i civili nella regione costiera della Siria ed esorta le autorità di transizione a garantire la protezione di tutti i civili e a far sì che gli autori delle violenze siano chiamati a rispondere delle loro azioni conformemente alle norme e agli standard internazionali", si legge in un altro passaggio dedicato alla situazione in Siria e in Libano.
"Il Consiglio rileva che una giusta transizione globale è essenziale nel percorso di riconciliazione" e "sottolinea l'importanza di una transizione pacifica e inclusiva in Siria, libera da interferenze straniere dannose, e della protezione dei diritti dei siriani di tutte le etnie e religioni senza discriminazioni", aggiunge il testo. "L'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria all'interno di confini sicuri dovrebbero essere pienamente rispettate, conformemente al diritto internazionale", recita ancora il testo. I leader accolgono "con favore l'accordo raggiunto il 10 marzo 2025 tra le autorità di transizione e le Forze Democratiche Siriane".
"Il Consiglio ricorda la recente sospensione delle misure restrittive da parte dell'Ue come parte di un approccio graduale e reversibile", scrivono i leader nel testo. L'Unione europea continuerà a valutare eventuali ulteriori sospensioni delle misure restrittive sulla base di un attento monitoraggio della situazione in Siria", si legge ancora. Il Consiglio europeo accoglie con favore l'esito della nona Conferenza sulla Siria "Standing with Syria: meet the needs for a successful transition" del 17 marzo 2025". Infine, il Consiglio europeo "si compiace della fine dell'impasse politica in Libano ed esprime la disponibilità dell'Unione europea a collaborare con le nuove autorità per stabilizzare la situazione economica e di sicurezza del Paese".
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