Si conclude con l'archiviazione
della posizione dei 195 indagati la maxi-inchiesta sulle
presunte irregolarità in numerosi appalti a Nordest. Lo ha
stabilito il Gip del Tribunale di Gorizia, accogliendo la
richiesta del pm.
Le indagini della Gdf, riporta la stampa locale, erano
partite da un cantiere a Gorizia per allargarsi poi, tra il 2017
e il 2018, in tutto il Nordest. Nel mirino erano finiti i più
importanti cantieri aperti nell'area tra il 2015 e il 2018, tra
cui quello per la realizzazione della terza corsia lungo la A4.
Nelle fasi iniziali l'inchiesta aveva coinvolto complessivamente
120 società e 220 soggetti operanti in 14 regioni; quasi 150 gli
appalti sotto la lente. Gli inquirenti avevano ipotizzato un
meccanismo illecito per spartirsi gli affari tra Friuli Venezia
Giulia e Veneto, anche tramite l'utilizzo di materiali non
conformi, per la realizzazione di varie infrastrutture. Tra i
reati contestati l'appropriazione indebita e la turbativa
d'asta, che il Gip ora ha ritenuto di archiviare, essendo
decorso il termine di sei anni per la loro prescrizione.
Ipotizzato anche il reato di inquinamento ambientale,
ascrivibile a irregolarità nei prelievi di ghiaie nei fiumi, ma
gli elementi acquisiti, come emerge dal decreto di archiviazione
che riguarda 195 indagati, "non consentono di formulare una
ragionevole previsione di condanna o di applicazione di una
misura di sicurezza diversa dalla confisca". Infine, rispetto al
reato di associazione di tipo mafioso, il gip ha rilevato che vi
è "un'insussistenza di elementi sufficienti a fondare un
giudizio di condanna".
Tra gli indagati - ricorda la stampa locale - c'erano anche
Marco De Eccher, poi uscito dall'inchiesta con un'archiviazione
nel 2022; Enrico Razzini; Paolo Pizzarotti; Mario Scarsini.
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