"Sono cinque le priorità per il
porto di Genova che deve affrontare il nuovo presidente
dell'Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale
Matteo Paroli, ci piace definirle un 'elenco della spesa' e
quindi di interventi ma anche di chiarimenti sui quali il mondo
imprenditoriale portuale e quindi la nostra categoria nel ruolo
conquistato sul campo, di punto di incontro del cluster attende
risposte in tempi, ci spiace per il nuovo presidente, che
dovranno essere serrati". Lo dichiara il presidente
dell'Associazione genovese degli agenti e mediatori marittimi
Gianluca Croce in una nota.
"Queste per noi non sono solo priorità, ma anche vere e
proprie emergenze: - spiega - la presentazione del nuovo piano
regolatore del porto, la definizione delle tempistiche
previsionali e il più possibile certe per i grandi lavori in
corso, in porto ma anche delle opere di collegamento fra porto e
mercato, la costruzione di un quadro di regole che consenta di
massimizzare l'utilizzo produttivo delle aree portuali,
all'insegna di efficienza e competitività, il mantenimento di un
margine significativo di autonomia dell'Autorità di sistema
portuale per quanto concerne le scelte strategiche dello scalo e
la verifica costante degli obiettivi di traffico e di sviluppo
del porto, nella chiave della polifunzionalità dello stesso".
"Ovvietà? Forse - commenta Croce - ma crediamo che la
priorità assoluta sia quella oggi di uscire dalla sala delle
carte nautiche, con una rotta precisa e con traguardi di cui
porsi tempi e motivazioni. Purtroppo il porto ha attraversato
acque tempestose e in molti casi anche chi si è dovuto fare
carico della sua governance è stato costretto a navigare a
vista. Ora è venuto il momento di tracciare una rotta per una
navigazione sicura e di lungo corso".
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