"Da oggi, Acquaroli e i suoi, quando daranno la colpa della situazione delle Marche a chi c'era prima, si guarderanno in casa visto che con loro c'è Spacca, che ha governato le Marche per 20 anni. Mi chiedo a questo punto se arriveranno a dare la colpa a Garibaldi pur di giustificarsi". Così Matteo Ricci, europarlamentare Pd e candidato alla presidenza della regione Marche, dal palco del teatro Angelo Battelli, di Macerata Feltria (Pesaro-Urbino), durante un confronto su sanità ed aree interne con l'europarlamentare e presidente dem Stefano Bonaccini.
"Da Base Popolare comunque - ha detto ancora Ricci - è arrivato un segnale importante. La base, che vuole il cambiamento, sta con noi. Il vertice, che si accontenta della mediocrità di questi anni, sta con Acquaroli".
"La sanità pubblica deve tornare a dare risposte ai cittadini che oggi ci raccontano di una situazione drammatica - ha attaccato l'esponente dem - un marchigiano su dieci oggi rinuncia alle cure, perché non trova risposte nel pubblico e non riesce a pagare il privato. Stiamo assistendo ad uno smantellamento della sanità pubblica. Per noi la sanità privata è sempre stata integrativa di quella pubblica, per loro invece è sostitutiva - ha affermato - c'è bisogno di investire nei medici ma anche nel personale sanitario, negli infermieri. Dobbiamo incentivare economicamente chi decide di lavorare nelle aree interne e di mettere a loro disposizione strutture consone e moderne.
Investire nell'intelligenza artificiale, nelle super app, nella tecnologia".
"La modernità ci offre strumenti per velocizzare tantissime pratiche ed effettuare, nei casi più semplici, un'assistenza sanitaria senza bisogno di recarsi dal medico, alleggerendo così le file d'attesa. - ha detto ancora - Un governo si deve misurare sui risultati che porta e loro, negli ultimi cinque anni, non hanno portato nulla, hanno solo peggiorato la situazione, dalla mobilità passiva alle liste d'attesa fino allo smantellamento della sanità territoriale".
Sulla sicurezza, secondo Ricci: "le Marche devono diventare la regione più sicura d'Italia e la parola sicurezza va sottratta dalla becera propaganda, perché riguarda la libertà delle persone. C'è bisogno di una regione che aiuti sindaci e prefetture, che incentivi l'assunzione di più forze dell'ordine e che investa nella tecnologia per tutelare i cittadini dai furti negli appartamenti, reato vergognoso che lede la sfera personale e psicologica delle famiglie. La regione Marche - ha proposto - dovrà dotarsi di telecamere che segnalino ogni veicolo che entra nei nostri territori sprovvisto di assicurazione o collegato a una denuncia di furto, poiché i dati ci dicono che la maggior parte dei furti in case vengono compiuti da bande che, nell'ultimo miglio, si servono di mezzi rubati o senza assicurazione".
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