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In collaborazione con AOU Sassari NEWS
Sono gli uomini i più colpiti dai
tumori nefro-urologici in Italia. Secondo i dati analizzati in
un convegno che si è tenuto nei giorni scorsi a Sassari,
organizzato dall'Azienda ospedaliero universitaria sassarese,
l'incidenza di questi tumori in Italia varia, da un minimo del 3
per cento per il rene a un massimo del 20 per cento per la
prostata.
Ad essere colpita, se si parla di carcinoma del rene e della
vescica, è in prevalenza la popolazione maschile (sopra i 70
anni per il rene e sopra i 50 per la vescica) rispetto alla
popolazione femminile.
Il meeting ha messo a confronto specialisti della materia:
oncologi, urologi, radiologi, anatomo-patologi, arrivati anche
dalla penisola, che hanno discusso sullo stato dell'arte delle
attuali terapie dei tumori renali, vescicali e prostatici,
davanti a una numerosa platea di operatori sanitari regionali,
medici, tecnici e infermieri.
"È stata l'occasione per realizzare una panoramica sui
differenti punti di vista dei principali specialisti coinvolti,
nell'ottica di una strategia di trattamento multi-disciplinare",
spiega Antonio Pazzola, direttore dell'Oncologia medica dell'Aou
di Sassari e organizzatore del convegno.
I tumori nefro-urologici in questi ultimi anni hanno risentito
di importanti modificazioni nella loro terapia. Si fa
riferimento in particolare alle nuove tecniche chirurgiche, ai
nuovi farmaci estremamente efficaci e alle loro combinazioni, al
sistematico ricorso alla valutazione multispecialistica dei casi
clinici. La tipizzazione istologica, la chiara definizione
dell'estensione di malattia mediante le opportune metodiche di
stadiazione, l'appropriato uso dei farmaci a disposizione e la
loro precisa e puntuale integrazione con le altre armi
terapeutiche possono condizionare in maniera determinante la
prognosi dei pazienti e la loro qualità di vita.
In collaborazione con AOU Sassari NEWS
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