Laura Bonafede "ha contribuito in
modo fattivo al mantenimento in vita della peculiare rete di
comunicazione di Matteo Messina Denaro, affidando la consegna
dei propri scritti ai 'tramiti', ideando ella stessa nuovi nomi
in codice con cui fare riferimento a terzi soggetti o servendosi
di nomi già pensati da boss e distruggendo i messaggi da lui
ricevuti in vantaggio dell'ex latitante".
E' quanto si legge nel provvedimento col quale il tribunale
del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione presentata
dai legali di Laura Bonafade, la maestra per anni compagna del
capomafia di Castelvetrano arrestata con le accuse di
favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena.
I giudici hanno depositato nei giorni scorsi le motivazioni
della decisione.
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