"Quello a cui tengo è che il
Jamaica, che ha un nome e una storia, non ha fatto scattare
norme anticovid": Micaela Mainini, una delle titolari dello
storico bar accanto all'accademia di Brera dove erano di casa
artisti del calibro di Piero Manzoni e Lucio Fontana ma anche
Ungaretti e Quasimodo, tiene a spiegare di aver rispettato le
regole dopo la sanzione e la chiusura imposta per cinque giorni.
Innanzitutto "non siamo stati sanzionati per essere aperti
oltre l'orario di chiusura - spiega - perché non lo eravamo,
dato il nostro codice Ateco. Come ristorante possiamo stare
aperti fino alle 22 per l'asporto". La sanzione è stata per
l'assembramento "all'esterno del locale ma fuori abbiamo
addirittura chiuso la parte su cui abbiamo la concessione con la
corda perché la gente non si fermi e assunto una persona per
ricordare alla gente di stare distanziata e non assembrarsi".
Da qui la decisione "di fare ricorso con il nostro avvocato
Daria Pesce". "Guardi a testimoniare che rispettiamo le regole -
dice - ci sono tutti i controlli che ci hanno fatto: da fine
febbraio forse 17 o 18, una volta cinque in una sola settimana.
Sappiamo che qualcuno ha fatto segnalazioni. Altri fanno festini
e fanno entrare la gente ma non noi".
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