Si è aperto oggi davanti alla
Corte d'assise di Cagliari, presidente Giovanni Massidda, il
processo che vede imputato Simone Uras, di 45 anni, per
l'omicidio della madre Maria Atzeni, uccisa il 24 febbraio 2024
nell'abitazione di famiglia in via Tiziano a San Gavino, nel sud
Sardegna. L'uomo è attualmente sottoposto alla libertà vigilata
provvisoria e vive in una comunità terapeutica residenziale.
La pm Nicoletta Mari e l'avvocato difensore di Uras, Andrea
Nanni, si sono accordati per l'acquisizione degli atti
d'indagine in luogo dell'istruttoria dibattimentale e la Corte
ha rinviato l'udienza al 19 marzo per l'audizione di Irene
Mascia, perita specialista in psichiatria e psicoterapia.
"In sede di perizia, svoltasi nel corso delle indagini, la
dott.ssa Mascia ha rilevato la totale incapacità di intendere e
di volere dell'imputato, dovuta a patologia psichiatrica dello
spettro schizofrenico - spiega l'avvocato Nanni - L'audizione
della perita fornirà anche un aggiornamento sulla pericolosità
sociale dell'imputato".
Il 24 febbraio dello scorso anno madre e figlio avevano avuto
una discussione, una delle tante che i vicini sentivano
ciclicamente. Il 45enne, infatti, aveva problemi psichici e di
tossicodipendenza ed era seguito dal centro di Salute mentale di
Sanluri. I carabinieri erano intervenuti più volte in passato
per le liti tra i due, l'ultima il 17 febbraio del 2024, quando
l'uomo aveva chiuso fuori casa la madre.
Il 24 poi, il litigio finito nel sangue. "Mamma mi ha
aggredito e mi sono difeso", aveva detto il presunto omicida
alla cugina prima di allontanarsi dall'abitazione dopo il
delitto. La donna aveva subito avvertito il fratello di Simone,
che si era subito recato nella casa e aveva trovato la madre a
terra, facendo scattare i soccorsi. Purtroppo per Maria Atzeni
non c'era più niente da fare: l'anziana era già morta.
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