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Migranti: Valastro (Cri), restituire identità alle vittime

Migranti: Valastro (Cri), restituire identità alle vittime

A 10 anni dal naufragio nel Canale di Sicilia con mille morti

ROMA, 18 aprile 2025, 10:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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"Restituire identità alle vittime di un naufragio è un dovere nei confronti di quanti hanno perso la vita in mare e dei loro cari. Un obbligo umanitario, menzionato nelle Convenzioni di Ginevra e nel Diritto Internazionale Umanitario. Perdere la vita non significa perdere la propria identità". Così Rosario Valastro, presidente della Croce Rossa Italiana, a dieci anni dal naufragio nel Canale di Sicilia del 18 aprile 2015, nel quale persero la vita circa 1.000 persone a bordo di un peschereccio che si inabissò in acque internazionali, tra Libia e Italia. Furono 58 i morti accertati, 28 i sopravvissuti; gli altri migranti vennero considerati dispersi. Per ricordare le vittime di questa tragedia, la Croce Rossa Italiana ha diffuso oggi, attraverso i propri canali social, un video che racconta l'impegno dell'associazione e dell'intero movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa per restituire dignità a quelle vite e ricostruire la loro storia e facilitare le procedure di identificazione delle salme, attraverso le richieste dei familiari.
   

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