Una giornata, con una lectio di
Neri Marcorè sulla figura di Gaio Cilnio Mecenate, per celebrare
i 30 anni di attività dell'Associazione Amici degli Uffizi che
dal 1993 ha raccolto oltre 10 milioni di euro di donazione per
attività, servizi, acquisti di opere e restauri. E' quanto
organizzato in occasione della prima giornata degli Stati
generali del Mecenatismo culturale e museale, promossi
dall'associazione in occasione del proprio trentennale.
Presieduta da Maria Vittoria Rimbotti e istituita nel 1993,
in risposta all'attentato mafioso di via dei Georgofili che
danneggiò gravemente le Gallerie e le opere contenute,
l'Associazione Amici degli Uffizi è un'organizzazione privata la
cui missione è utilizzare i fondi raccolti per contribuire ad
accrescere e conservare le collezioni del museo, incrementarne
le attività culturali ed espositive e provvedere ad accogliere
soci e visitatori.
Per Maria Vittoria Rimbotti "senza la lunga storia di
mecenatismo che contraddistingue il nostro Paese, l'Italia non
sarebbe la culla della cultura e dell'arte occidentale che tutti
conoscono. Senza la celebre eredità dell'Elettrice palatina Anna
Maria Luisa de' Medici, oggi Firenze non sarebbe la città d'arte
per eccellenza". Per Rimbotti oggi "il grande mecenate può
esistere, sono pochi, ma possono esistere, sicuramente non in
Italia. E invece è il mecenatismo spicciolo che è il futuro
perché ha una funzione educativa, cioè quella di portare la
gente a conoscere il patrimonio straordinario che abbiamo".
Per Neri Marcorè "ci sono varie forme di mecenatismo,
parecchi istituti bancari fanno mecenatismo e poi qua e là ci
sono altre forme di mecenatismo, dei personaggi che donano parte
del loro ricavato. Magari sono scomparse quelle figure per cui
si pensa ai Medici o ad altri del passato, ma ce ne sono tante,
magari più piccole, ma per fortuna ci sono ancora". Il programma
degli Stati generali del Mecenatismo prosegue domani, 5 ottobre,
con un forum a inviti.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA