Siti Internazionali
Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
In evidenza
In evidenza
Temi caldi
ANSAcom
ANSAcom - In collaborazione con M2s
Internazionalizzazione, nuovi mercati, globalizzazione e protezionismo al centro della seconda giornata del Family business forum di Arezzo. “L’India è uno dei Paesi dove si sente l’energia e la fame degli imprenditori, ansiosi di crescere come classe emergente proiettata nelle nuove tecnologie” ha spiegato in collegamento da Delhi Antonio Bartoli, ambasciatore italiano in India. “Con una crescita del pil del 5%, il paese è proiettato nel futuro con una età media di 28 anni; un grande mercato di consumo per il made in Italy” ha poi evidenziato Bartoli che ha poi concluso: “Produrre qui può dare vantaggi e l’Italia gode di oggettive complementarità”. “Siamo un paese stabile, senza corruzione, capace di forti investimenti, con le condizioni ideali per le imprese familiari nazionali, interessate a diversificarsi verso sistemi innovativi” ha detto dal palco del teatro Petrarca Abdulla Ali AlSubousi, ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia. “Gli Emirati garantiscono condizioni favorevoli anche per le imprese familiari italiane. I settori? Alimentare, logistica, energia, tecnologie e altro ancora” ha aggiunto l’ambasciatore. “Le relazioni tra gli Emirati e l’Italia sono forti e dinamiche, si basa su programmi comuni e su una condivisione tra i nostri leader; abbiamo firmato più di 40 accordi e centinaia di imprese italiane ed emiratine si sono già incontrate” ha concluso Abdulla Ali AlSubousi. Le imprese familiari italiane che vogliono investire all’estero devono però fare i conti con la globalizzazione e il protezionismo, “è un periodo molto difficile, le sfide sono all’ordine del giorno, il protezionismo sembra stia imperando sempre di più e sta creando molta confusione sia nel mercato sia nelle scelte di business” ha sottolineato Matteo Storchi presidente e ceo Comer Industries. “Da una globalizzazione stiamo tornando o andando verso una glocalizzazione e dobbiamo cercare di essere globali ma con una forte presenza locale” ha aggiunto Storchi. “Non è il dazio che mi preoccupa ma l’incertezza che questa cosa ha posto, è evidente che andiamo verso un periodo non meraviglioso ma le condizioni per far bene ce le abbiamo”, ha detto dal palco nell’intervento finale del Family business forum Andrea Guerra, amministratore delegato di Prada Group. “E’ ovvio che i giovani se ne vadano dall’Italia, l’importante è che un giorno tornino, è evidente che è bene che vadano, una volta che uno ha delle persone che sono state fuori ed ha l’opportunità di riportarle dentro penso sia la reale grande opportunità” ha sottolineato Guerra che ha poi concluso: “Siamo arrivati ad una generazione che non gliene frega più niente se uno in America dice una cosa rispetto ad un’altra, i miei figli guardano con occhi diversi se quello che viene scritto viene anche ‘camminato’, i nostri ragazzi ragionano al contrario, il mondo è in mano a loro, ai ragazzi di 30-35 anni, può dire quello che vuole Trump”.
https://familybusinessforum.net/
ANSAcom - In collaborazione con M2s
Ultima ora