"I sindaci sono stati lasciati soli anche in questa circostanza (nel giorno del 25 Aprile, ndr) perché le direttive sono state vaghe, imprecise, incomprensibili. E' stato un errore". Il vice presidente vicario dell'Anci e sindaco di Ancona, Daniele Silvetti durante la cerimonia per la ricorrenza degli 80 anni dalla Liberazione, contestato da una parte della piazza, ha attaccato le indicazioni del governo per le celebrazioni.
"Abbiamo cercato in tutti i modi di dare comunque continuità ai valori e ai contenuti di questa celebrazione - ha spiegato Silvetti - nonostante il disappunto dei cittadini, disappunto in parte comprensibile, che hanno visto forse asciugare troppo una celebrazione che andava invece esplicitata con più compiutezza".
Al di là delle rappresentazioni musicali "è chiaro che si è dato spunto a chi cerca di fare sempre politica col 25 aprile, chi sta da una parte, chi sta dall'altra".
Un gruppo di contestatori ha tentato di zittire il sindaco al grido "fuori i fascisti dalla piazza e Palestina libera" mentre sul palco con la segretaria provinciale e regionale dell'Anpi, Nicia Pagani ricordava il senso della celebrazione. Contestazioni che ha detto Silvetti "non penso fossero rivolte a me. Qui rappresento la città di Ancona e ho la grande responsabilità di rappresentare una comunità".
La ricorrenza oggi degli 80 anni dalla Liberazione "è una celebrazione che noi intendiamo non solo come fatto storico così importante, così intenso - ha sottolineato Silvetti a margine della deposizione delle corone al Passetto - , è un fatto storico che però viene accompagnato, anzi in qualche modo preceduto da quelli che sono i significati e i valori che i padri fondatori hanno scolpito 80 anni fa". "Libertà, democrazia, pluralismo e antifascismo valori che sono quelli che hanno ispirato una nuova forma di patriottismo ai quali tutto il popolo italiano si deve riconoscere, attorno al quale avere un po' gli anticopi per vivere l'attualità dove ci sono nuove forme di imperialismo militare, finanziario, politico e dove purtroppo ancora oggi capita che il popolo svegliandosi la mattina trova l'invasore".
Per Silvetti la ricorrenza del 25 Aprile "è di grande attualità e credo che la coscienza, la consapevolezza delle istituzioni non possa che essere in qualche modo più incisiva possibile sulle nuove generazioni, sull'opinione pubblica, sui cittadini, in occasioni che sono quantomai fondamentali". A proposito della "sobrietà" richiesta dal ministro dell'Interno Silvetti ha ricordato la concomitanza di un lutto nazionale, "che per protocollo prevede un cerimoniale sicuramente più asciutto" ma - ha aggiunto - questo "vale per le manifestazioni di intrattenimento, più che di commemorazione, è stata più una forma di rispetto per un capo religioso, un capo di Stato che è venuto meno pochi giorni fa. Noi abbiamo cercato di interpretare al meglio l'e indicazioni pur mantenendo tutte le iniziative che dal 22 al 27 di aprile sono state organizzate insieme all'Associazione Nazionale Partigiana d'Italia (Anpi).
Ancona si ripresenta come città di pace "Il fatto che sia stata la sede di trilaterali, di grandi vertici internazionali, dove c'è il dialogo al centro dell'azione politica, dimostra ha sottolineato il Sindaco - quanto Ancona voglia dare il proprio contributo per far sì che celebrazioni, come queste, siano effettivamente il ponte verso l'armonia, la coesione dei popoli, in nome dell'inclusione, dell'integrazione. Credo che Ancona, vista la sua multiculturalità, sia effettivamente una realtà quanto mai efficace per capire quanto culture diverse possano convivere, religiosità diverse possano convivere e quanto in realtà una comunità come quella di Ancona, che tutto sommato vive in pace, possa essere di riferimento anche per altre realtà e enti territoriali".
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