Il corteo del 25 aprile di Romano di Lombardia, centro di ventimila abitanti della Bassa bergamasca, canta 'Bella ciao' nonostante il divieto di eseguirne la musica deciso dall'amministrazione comunale per rispettare le indicazioni sul lutto nazionale per la morte di papa Francesco.
"Ho faticato a trovare le disposizioni del governo e quelle prefettizie - commenta Walter Torioni, presidente Anpi di Romano di Lombardia - e comunque non ho letto da nessuna parte che si dovesse silenziare 'Bella ciao', che è un canto d'amore, ma probabilmente non è ancora recepito come tale".
"Io 'Bella ciao' l'ho cantata in diverse occasioni. Sono dispiaciuto di questa polemica, che considero strumentale: la decisione di non cantare, non solo 'Bella ciao' ma anche le altre canzoni, è stata condivisa in una riunione con tutti i capigruppo e con le associazioni coinvolte nell'organizzazione del 25 aprile per dare seguito alle disposizioni, forse superficiali, del governo". Così Gianfranco Gafforelli, sindaco di Romano di Lombardia.
"Mi dispiace perché si svilisce una festa importante come il 25 aprile", aggiunge il primo cittadino, a cui un manifestante, subito identificato, ha dato del "fascista". "Papa Francesco è stato il mio Papa, sono cristiano e cattolico. Purtroppo oggi si affaticano tutti sul suo feretro a fare i sepolcri imbiancati - dice il manifestante - La verità è che hanno cercato di spegnere il 25 aprile, ma oggi il Papa è con noi. E 'Bella ciao' è il canto di Pietro Calamandrei, che dice ora e sempre resistenza, e dei padri della nostra Costituzione". 'Bella ciao', aggiunge Walter Torioni, presidente ANPI di Romano di Lombardia, "è un canto d'amore. La Resistenza è un patrimonio del Paese, non di una fazione".
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