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Keret, guerra va fermata, oltre 70% israeliani ne vuole la fine

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Keret, guerra va fermata, oltre 70% israeliani ne vuole la fine

"L'ostacolo principale è Netanyahu. Israele è una dittatura"

TORINO, 16 maggio 2025, 13:56

Redazione ANSA

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"Più del 70% della popolazione di Israele vorrebbe la fine della guerra israelo-palestinese e il recupero degli ostaggi che sono stati portati a Gaza. E anche la maggioranza di coloro che hanno votato per il governo di Benjamin Netanyahu è contrario al conflitto e vorrebbe la fine della guerra". Lo dice all'ANSA Etgar Keret, tra i più popolari scrittori israeliani che il 17 maggio presenterà il suo nuovo libro di esplosivi racconti, Correzione automatica, pubblicato da Feltrinelli, al Salone del Libro di Torino. "Ma questo non blocca Netanyahu che ha il sostegno dei coloni e degli ultra ortodossi. Senza di loro cadrebbe il governo e sarebbe giudicato in tribunale" spiega lo scrittore che nel suo libro accenna alla situazione in due racconti.
    "L'ostacolo principale alla potenziale soluzione del conflitto è dunque il governo israeliano, Netanyahu. Viviamo in un momento strano perché 2/3 della popolazione dichiarano di volere l'opposto di quello che sta facendo il governo. Si parla del fatto che Israele è una democrazia, in realtà è una dittatura. Sono gli ultradossi e i coloni che cancellano questa democrazia. Netanyahu sta sfruttando questa situazione" afferma Keret.
    Lo scrittore israeliano ha sempre pensato "che il conflitto israelo-palestinese fosse come un simbolo nel mondo, come una carta dei tarocchi. Non è tanto quello che vedi sulla carta, ma quello che ti trasmette il potenziale significato sulla carta.
    Penso che quando gli europei parlano di questo conflitto pensino al proprio passato. I colonizzati pensano di potersi mettere da una certa parte, chi ha vissuto una vita in paesi con forte antisemitismo si sente in debito e non se la sente di andare contro Israele. I motivi sono irrazionali e basati sull'emotività. Il conflitto israelo-palestinese è stata una questione estremamente complessa fin dall'inizio. Ora è una cosa semplice: indipendentemente dalla posizione politica che uno possa avere l'obiettivo è fermare questa guerra. È una questione umanitaria, perché da un anno e mezzo ci sono gli ostaggi che sono stati torturati e soffrono la fame, c'è la popolazione civile a Gaza bombardata che soffre la fame. Questo potrebbe andare avanti all'infinito. Bisogna fermare la guerra".
   

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