Critico letterario e accademico tra i più importanti del panorama italiano, studioso delle teorie freudiane applicate all'arte e alla letteratura, è scomparso nella notte tra sabato e domenica, all'età di 81 anni, al termine di una lunga malattia, Mario Lavagetto. Numerosi i riconoscimenti per la sua opera, dal Premio Natalino Sapegno a quello intitolato a Cesare Musatti.
Nato a Parma, quattro anni dopo il fratello Stefano, notaio e sindaco della città negli anni '90 (scomparso anche lui nel 2005), Mario Lavagetto ha vissuto in città fino agli anni Cinquanta, quando il padre si trasferisce a Roma con la famiglia. Studente del ginnasio, interessato alla psicanalisi, la passione per la letteratura diventa ben presto la sua vita.
All'università è allievo di Giacomo Debenedetti, uno dei maggiori critici del Novecento. Si laureò nel 1963 e nella sua tesi dedicata a Dino Campana, poeta ignorato all'epoca, si cimentò con i segnali della psiche che si manifestano nelle liriche del poeta toscano.
A Parma Lavagetto ha insegnato al liceo Romagnosi, prima di fare il suo ingresso nel mondo accademico. Lavora quindi a Sassari, poi all'università di Bologna, dove insegna fino alla pensione Teoria della letteratura: le sue lezioni, sono sempre affollate di studenti. Durante gli anni '60-'70 si dedicò anche all'impegno politico, facendo propaganda per il Pci e seguendo le orme del padre, che era antifascista.
Lavagetto fa ricerca e scrive saggi durante tutta la sua vita, offrendo punti di vista e teorie. Fondamentali sono i suoi studi su Svevo, Proust, Saba, oltre a Stendhal e Balzac. Tra le sue pubblicazioni principali 'Freud, la letteratura e altro' (Einaudi, 1985, poi una nuova edizione rivista nel 2001), mentre nel 2001 ha riunito i suoi scritti, editi e inediti, sull'opera di Italo Calvino nel volume 'Dovuto a Calvino' (Bollati Boringhieri). Da critico letterario qual era, scrive vari testi fondamentali tra cui 'Eutanasia della critica', nel 2005.
Il suo ultimo libro, 'Oltre le usate leggi', un commento al Decamerone di Boccaccio, era uscito nel 2019 per Einaudi.
"E' un lutto che appartiene a tutto il mondo della cultura - hanno detto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori- perdiamo una mente brillante, uno studioso tra i più raffinati e sottili, che ha saputo interpretare con uno sguardo nuovo testi importanti della letteratura italiana e internazionale"
Riproduzione riservata © Copyright ANSA