La Gam - Galleria Civica d'Arte
Moderna e Contemporanea di Torino inaugura la stagione con la
mostra 'Ottocento', occasione per riscoprire parte della
collezione del museo, da quasi quattro anni non visibile al
pubblico. Tra le opere c'è La femme de Claude, una grande tela
il cui vero titolo avrebbe dovuto essere L'adultera. L'artista
Francesco Mosso, scomparso a 29 anni, rappresenta il "dramma
moderno" di una giovane donna vittima della violenza del marito,
una delle prime immagini di un femminicidio, in cui la
protagonista è colta in modo conturbante con il corpo contratto
e lo sguardo colmo di terrore. Curata da Riccardo Passoni,
direttore della Gam, e da Virginia Bertone, conservatore capo
delle raccolte, la mostra presenta settantuno opere tra dipinti,
pastelli, grandi disegni a carbone, sculture in marmo, delicati
gessi e cere. Sarà possibile ritrovare capolavori come Dopo il
duello di Antonio Mancini, L'edera di Tranquillo Cremona o Lo
specchio della vita di Pellizza da Volpedo, accanto a opere mai
esposte, ma che nell'Ottocento erano considerate come veri
gioielli.
Otto sezioni tematiche accompagnano il visitatore lungo il
percorso espositivo: Nascita di una collezione, Nuove
sensibilità e ricerche, La pittura di paesaggio al Museo Civico,
Dalla Scapigliatura al Divisionismo e Ricerche simboliste tra
pittura e scultura. Tre spazi monografici sono dedicati ad
Andrea Gastaldi, Antonio Fontanesi e Giacomo Grosso.
Il tema della donna è una delle tracce per visitare la
mostra: da soggetto letterario dell'età romantica, la figura
femminile diviene nel corso del secolo il fulcro di immagini
sempre più aderenti alla realtà contemporanea. Attiva in campo
culturale come nel caso della maestra elementare raffigurata ne
Il dettato di Demetrio Cosola, o ancora creature mitologiche ma
cariche di inquietudini moderne come la Sirena tratteggiata da
Giulio Aristide Sartorio.
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