"Le persone ti isolano quando non
puoi essere d'aiuto". Marco Bellavia, ex concorrente del "Grande
fratello Vip" parla al settimanale "Chi" in edicola mercoledí 12
ottobre. Bellavia, che posa con il figlio, Filippo, 15 anni, che
definisce come il suo "punto di riferimento" in questo percorso
di vita che "è come un puzzle che ha il suo volto". "Il mio
punto debole nel lavoro è stata la sensibilità e io mi sono
difeso sorridendo e cercando di mantenere un distacco, mi paravo
dietro a questo muro per nascondere le mie debolezze. Ma poi,
quando mi sentivo penalizzato o messo da parte, reagivo in modo
aggressivo. A Mediaset, ai tempi, ho litigato con tutti, persino
con i dirigenti: giocavamo a calcio insieme e a volte ci si
scontrava durante le partite" ha detto l'ex concorrente del GF
Vip. Bellavia racconta anche della sua ex Paola Barale. "Lei
lavorava a La ruota della fortuna, io a Bim bum bam. Eravamo
belli. Dopo tre anni è finita perché eravamo giovani, dovevamo
fare le nostre esperienze. Dicevano che mi avesse lasciato
perché era diventata più famosa di me, ma non era così. Avremmo
dovuto anche sposarci, io le ho regalato un anello e lei mi ha
regalato una Harley-Davidson. Poi ha sposato Gianni Sperti" ha
rivelato al settimanale diretto da Alfonso Signorini. L'ex
conduttore ricorda gli anni della tv per i bambini: "In quegli
anni per me era impossibile non montarsi la testa. Ho fatto
disastri. Prima di Love me Licia non mi conosceva nessuno, dopo
avevo 500 ragazzine sotto casa. Eravamo famosi come Eros
Ramazzotti, come Gianni Morandi". L'intervista è stata anche
l'occasione per alcune riflessioni sul tema generico del
disturbo psichico: "Sono tutte facce di un disagio che si è
deciso di scomporre, ma il problema iniziale è sempre lo stesso:
paure nascoste, mancanze, fragilità, insicurezze, scelte
sbagliate. Il disagio, che sia sulla sessualità, sull'aspetto
fisico, sulla percezione di sé, è lo stesso. Spero che la mia
storia sia d'esempio. La gente mi ferma parlando dei propri
dolori. Se ti dicessi che sono entrato nella Casa sperando che
potesse venire fuori questo problema ci crederesti? Ma non ho
deciso di stare male: ho provato disagio e ho vissuto davvero
quello che avrei voluto solo raccontare rispetto al mio
passato".
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